Tragedia dell’Agno, recuperata dopo 15 giorni l’auto coi corpi di Leone Nardon e suo figlio Francesco

Dopo oltre due settimane di attesa e tentativi, oggi 2 maggio è stata finalmente recuperata l’auto di Leone e Francesco Nardon, padre e figlio di 64 e 21 anni travolti dal crollo del ponte sull’Agno a Valdagno, in provincia di Vicenza, lo scorso 17 aprile. La Fiat Ulysse, inabissata nelle acque del torrente in località Ponte dei Nori, è rimasta imprigionata per giorni al centro del corso d’acqua, bloccata da una fitta rete di detriti e dalla violenza della corrente, che ha reso fino ad ora impossibile ogni tentativo di recupero.
Il delicato intervento è stato portato a termine dai sommozzatori del reparto Gos dei vigili del fuoco di Verona. Dopo aver liberato la carcassa dell’auto da tronchi e fango, i soccorritori l’hanno agganciata e issata con un’autogrù, posizionandola infine su un carro attrezzi per il trasferimento in un deposito giudiziario. Le operazioni, rese complesse dalla posizione del mezzo e dalla natura instabile del fondale, sono durate circa un’ora e mezza.

Il veicolo ora è sotto sequestro. Sarà oggetto di approfondite analisi da parte dei periti incaricati dalla procura di Vicenza, che indaga per omicidio colposo plurimo. Il fascicolo, aperto al momento contro ignoti, punta a chiarire eventuali responsabilità legate al cedimento improvviso della struttura.
Intanto emergono anche i primi esiti degli esami autoptici: Leone Nardon sarebbe morto sul colpo a causa di un politraumatismo, mentre il figlio Francesco sarebbe deceduto per annegamento. Una tragedia che ha sconvolto la comunità e che ora attende risposte chiare su come sia potuto accadere un crollo tanto improvviso e devastante.