Torino, scambio di neonati in ospedale. Il padre se ne accorge: “E’ più magro”

Scambio di neonati all'ospedale Sant'Anna di Torino, dove una mamma si è vista portare il neonato “sbagliato”. Non quello partorito la sera prima, ma un altro. L'equivoco si è sciolto in pochissimi minuti, visto che il marito, un uomo di nazionalità ucraina – capendo che quello non era il suo bimbo, più magro di quello accarezzato il giorno prima -, ha immediatamente segnalato la cosa. Ma per qualche minuto, scrive La Stampa, l'equivoco ha gettato il reparto nel trambusto e nello sconcerto. All'origine della distrazione ci sarebbe un momento di distrazione di un'infermiera; le conclusioni verranno comunque tirate da un'indagine interna ma fin da ora i responsabili della struttura sanitaria sottolineano che ”la svista è stata riconosciuta praticamente in tempo reale” e che “i sistemi di controllo sono assolutamente sicuri”.
Ciò non toglie che si sia trattato di “un errore umano gravissimo – ammette Enrico Bertino, il primario di neonatologia – ma per fortuna abbiamo dei buoni sistemi di controllo che permettono di intercettarlo”. Il professore racconta cosa è successo. "Il piccolo è stato portato in camera dai presunti genitori, ma il peso del neonato non corrispondeva, era molto inferiore a quello della nascita. E' stato controllato il braccialetto e si è scoperto l'errore. Il padre, un ucraino, si è molto arrabbiato, ha urlato ma poi quando ha avuto il suo bambino si è tranquillizzato. Ha voluto anche che passasse la notte al nido perché la moglie non stava bene".
L'errore è stato scoperto grazie al sistema di controlli in vigore da anni. "Alla nascita – spiega il primario -a ogni neonato in sala parto viene messo, in presenza dei genitori, un braccialetto. Uno identico viene messo alla mamma che non può toglierlo per nessuna ragione. Quando il neonato arriva in reparto inoltre si stacca un adesivo che viene inserito nella cartella del neonato. E' un sistema incrociato di controlli triplo, diffuso per legge in tutta Italia". Bertino ricorda che al Sant'Anna nascono ogni anno più di 7.000 bambini e che un episodio del genere non era mai successo prima. "Alla fine un episodio spiacevole, ma a lieto fine" conclude.