Terrorismo, Italia pronta a introdurre il Pnr: la schedatura obbligatoria di tutti i passeggeri

L'ultima frontiera della lotta al terrorismo internazionale si chiama Pnr, acronimo di personal number record, e potrebbe entrare in vigore entro la fine del 2015: si tratta della "scheda" individuale di ogni passeggero e dovrà essere messa a disposizione delle compagnie aeree agli specialisti delle forze dell'ordine, per quella che diventerà a tutti gli effetti una profilazione: ci saranno infatti i dati anagrafici e le informazioni di viaggio, ma non mancheranno informazioni personali sensibili, ad esempio la scelta del pasto a bordo, elemento che potrebbe rivelare le convinzioni religiose del viaggiatore. Secondo Repubblica tali dati potrebbero essere molto importanti nel contrasto al terrorismo internazionale: se i servizi segreti francesi li avessero avuti a disposizione in anticipo, infatti, avrebbero potuto conoscere gli spostamenti in Yemen e in Siria dei fratelli Said e Cherif Kouachi, gli autori dell'attentato al Charlie Hebdo che ha provocato 12 vittime.
L'introduzione del Pnr porterebbe anche in Europa la normativa antiterrorismo al passo con quella degli Stati Uniti, dove la "schedatura" dei passeggeri è attiva dal 2001, quando vennero abbattute le Torri Gemelle. Nel 2013 il provvedimento era stato bocciato dalla commissione Libertà civili del Parlamento europeo, che ne aveva riscontrato gravi violazioni della privacy, ma dopo gli attentati di Parigi la questione è tornata al centro dell'agenda. I dati personali dei passeggeri dovrebbero essere conservati per 3 anni: "La disputa tra sicurezza e privacy — secondo ministro del’Interno Angelino Alfano — è un conflitto tipico di questo tempo. In passato c’è stata una tutela molto accentuata della privacy. In questo momento occorre valutare molto bene il tema della sicurezza".
Per conoscere maggiori dettagli bisognerà attendere l'incontro tra i ministri dell’Interno e della Giustizia, il 29 gennaio a Riga, in seguito al quale l'introduzione del Pnr dovrebbe subire un'accelerazione significativa. Anche la Francia, paese tra i più attenti ai diritti civili, ha reso noto di aver approntato una piattaforma tecnologica per la raccolta e l'analisi dei dati.