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Tenta di uccidere il marito insieme al figlio con un farmaco killer nel Gatorade

Madre e figlio accusati di aver prima fatto picchiare, poi somministrato anticoagulante ad un imprenditore 52enne della provincia di Pescara. L’uomo era finito ben sei volte al pronto soccorso per gli improvvisi sanguinamenti. Poi si è scoperta la verità.
A cura di Biagio Chiariello
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Daniela Lo Russo 42 anni, e il figliastro Michele Grosso di 22 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Pescara sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio per aver architettato un piano per uccidere il compagno di lei, un piccolo costruttore di Pianella, di 52anni, somministrandogli, mescolato a bevande, massicce dosi di anticoagulante che lo hanno fatto finire spesso in ospedale. Dallo scorso marzo, l’uomo ea stato costretto all’intervento del pronto soccorso per strani e improvvisi sanguinamenti, fino al recente ricovero nel reparto di Ematologia di Pescara.

Decisiva sarebbe stato l'intuizione del primario, Paolo Di Bartolomeo, che di fronte a quei valori del sangue, con i livelli di coagulazione scesi al 23 per cento, ha fatto analizzare un campione dal centro antiveleni di Pavia. I militari, con la collaborazione dei colleghi del Nas, hanno accertato che moglie e figliastro, d'intesa, avrebbero somministrato il Coumadin e altri farmaci simili alla vittima, sciogliendoli anche nel Gatorade, per rendergli il sangue più fluido e dunque sottoporlo al rischio di emorragie. Il motivo? Secondo gli investigatori, scrive Il Centro, sarebbe legato a dissidi interni alla coppia più che a questioni di carattere economico. In particolare, il risentimento della donna sarebbe legato alla mancata accettazione di lei e dei suoi figli da parte della famiglia di origine di lui.

Non è tutto. Madre e figlio avrebbero inoltre assoldato un pregiudicato colombiano, residente a Silvi Marina, per fare del male al 52enne. Ora Edwin Andrei Mosquera Zabala (30) deve rispondere di lesioni personali aggravate in concorso, insieme a un uomo, attualmente ricercato. Nel corso della perquisizione domiciliare i carabinieri hanno trovato nella casa della donna timbri falsi di medici, ricette false, una scatola del medicinale e una confezione di adrenalina. C’è da dire che madre e figlio in passato sono stati segnalati per truffa, falsità e incendio doloso.

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