Telefona al fidanzatino, il padre le rompe un timpano a suon di schiaffoni

Un pescatore marocchino di 49 anni residente ad Ancona è stato condannato a due anni e tre mesi di reclusione per lesioni gravi e maltrattamenti nei confronti della figlia. L’uomo avrebbe preso a schiaffi la sedicenne che aveva appena ricevuto una telefonata notturna dal fidanzato, fino a romperle un timpano.
I fatti risalgono al febbraio 2015. La giovane riceve una chiamata dal ragazzo che frequenta. E’ piena notte: il padre va su tutte le furie: non tollera quella relazione. Afferra la figlia per i capelli, la picchia e poi la scaraventa contro il muro. Queste sono le accuse della stessa ragazza, che inoltre racconta agli agenti che il padre era solito maltrattare anche la madre, specialmente quando tornava a casa nel fine settimana dopo essere stato impegnato in mare fino al venerdì. Entrambe successivamente sarebbero state allontanate dall’imputato e ospitate in una casa famiglia. Secondo l’avvocato difensore Ennio Tomassoni, sarebbe stato l’alcol ad alterare la lucidità e la capacità di autocontrollo del pescatore, reo a suo dire di un singolo episodio violento nei confronti dei familiari. Il giudice Paolo Giombetti però non gli ha creduto e lo ha condannato.