Taormina, neonata morta dopo l’operazione. La perizia choc: “Errore dei chirurghi”
Un intervento chirurgico troppo lungo, eseguito senza i necessari accertamenti preliminari. Così è morta Beatrice, la bimba di 5 mesi operata per una malformazione con la quale conviveva senza sintomi dalla nascita. L’intervento il 3 luglio del 2018 nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina, gestito dal Bambino Gesù di Roma. Anche per questo motivo è stata la procura capitolina ad ordinare l’autopsia sul corpicino di Beatrice. Ed ora sono arrivati i risultati. “Finalmente la responsabilità è emersa — dicono i genitori Marco Morici e Betty Bua a Repubblica — Speriamo che magistratura non perda lo stesso tempo impiegato per la relazione in modo che si apra un processo e Beatrice possa avere giustizia”.
La perizia è stata firmata da Giuseppe Pomè, primario del reparto di Cardiochirurgia pediatrica del Gaslini di Genova, e Antonio Grande, cardiochirurgo del Policlinico di Pavia: Beatrice è morta per "insufficienza multiorganica in esito ad arresto cardiaco postoperatoria”, scrivono i due periti, che e puntano il dito contro la condotta medica “caratterizzata da una carenza di accertamenti diagnostici prima del trattamento chirurgico necessari per una adeguata definizione del quadro diagnostico pre-operatorio”, e sui “tempi chirurgici dell’intervento eccessivi, in seguito a difficoltà tecniche insorte a causa di carenti accertamenti”.
Beatrice è nata il 2 marzo 2018. Le viene diagnosticato un difetto intraventricolare e il 30 giugno viene ricoverata da un cardiochirurgo a Taormina, in provincia di Messina. Durante l’ecocardiogramma, un medico nota una deviazione del percorso dell’arteria ( sling polmonare). “Il cardiochirurgo — dice la mamma — ci assicura di avere la situazione molto chiara, avendo effettuato l’angiotac”. Il 3 luglio la neonata va sotto i ferri, ma qualcosa va storto: ”Esce dopo 12 ore — racconta la mamma — in condizioni pietose. Il cardiochirurgo ci dice che l’intervento è stato più complicato del previsto: a Beatrice manca l’arteria polmonare sinistra”. Solo dopo — hanno denunciato i genitori — il medico riferisce loro che l’angiotac preliminare era illeggibile. Dopo essere uscita dalla sala operatoria, Beatrice ha un arresto cardiaco che le provoca un’ischemia cerebrale. Passa qualche giorno e viene trasferita d’urgenza al Bambino Gesù di Roma, dove muore dopo 68 giorni.