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Svastiche e slogan fascisti lungo la ‘Passeggiata partigiana’: l’Anpi sporge denuncia

Depositata una denuncia per le svastiche e i motti fascisti comparsi ad agosto nel comune di Santa Fiora, in provincia di Grosseto, sul percorso della ‘Passeggiata partigiana’. Lo ha fatto sapere con una nota la sezione grossetana dell’Associazione nazionale partigiani italiani: “Manterremo alta la vigilanza per impedire il ripetersi di fatti tanto gravi”.
A cura di Eleonora Panseri
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È stata depositata una denuncia alle autorità competenti per le svastiche e gli slogan fascisti comparsi lo scorso agosto nel comune di Santa Fiora, in provincia di Grosseto, sul percorso della ‘Passeggiata partigiana'. Lo ha fatto sapere oggi, venerdì 30 settembre, con una nota la sezione grossetana dell'Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi).

"A fine agosto tre svastiche e scritte dalla chiara connotazione nazista e fascista erano apparse sulle pareti di una piccola costruzione gestita dall'azienda Acquedotto del Fiora posta ai margini dell'abitato di Bagnore, in località Crocina nel comune di Santa Fiora", ha ricordato l'associazione nel comunicato. "Un luogo non casuale data l'occasione del rinvenimento, avvenuto durante lo svolgimento della ‘Passeggiata partigiana' organizzata dalle sezioni Anpi dell'Amiata Grossetana e di Piancastagnaio".

Come ricorda l'Anpi, il giorno precedente, durante i sopralluoghi preparatori, la costruzione "non mostrava alcuna scritta minacciosa o simboli criminali". "L'Associazione nazionale partigiani d'Italia, in stretta collaborazione con sezione Anpi dell'Amiata Grossetana, in attesa delle indagini disposte dall'autorità giudiziaria che sicuramente approfitterà della disponibilità delle decine di testimoni che si sono fatti avanti, continuerà a mantenere alta la vigilanza per impedire il ripetersi di fatti tanto gravi, a difesa della libertà e della democrazia nate grazie alla Resistenza la cui eredità più preziosa resta la nostra Carta Costituzionale", si conclude la nota.

"Siamo rimasti sbalorditi di fronte a tanta cattiveria". Antonella Coppia, presidente dell’Anpi di Amiata, aveva commentato così all'epoca il ritrovamento delle tre svastiche e le due scritte che recitavano "Morte alla feccia rossa" e "Boia chi molla", come aveva riportato La Nazione. Gli organizzatori della passeggiata invece avevano detto di voler collaborare con le forze dell’ordine e la magistratura "per individuare i responsabili dell’intollerabile gesto, un vero e proprio schiaffo che colpisce con violenza la storia e la memoria condivisa del nostro Paese".

L’Anpi l'aveva invece definita una "gravissima intimidazione di stampo fascista", "un vergognoso oltraggio verso tutti coloro che persero la vita a seguito della deportazione nei lager nazisti per avere scelto di lottare contro le nefandezze degli oppressori, oltreché verso tutti coloro che hanno dato la propria vita per la libertà e la nascita della Repubblica Italiana, democratica ed antifascista".

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