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Stupro all’Aquila: la vittima esce dall’ospedale. La madre: “Pregherò per il colpevole”

La vittima della violenza avvenuta all’uscita da una discoteca di Pizzoli, L’Aquila, ha lasciato l’ospedale. La 20enne proseguirà le cure in una località nota solo alla sua famiglia. La madre ha affermato: “Pregherò anche per il responsabile”.
A cura di Carmine Della Pia
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Stupro all'Aquila

La studentessa 20enne violentata lo scorso 12 febbraio all'uscita di una discoteca di Pizzoli (L'Aquila) ha lasciato l'ospedale. Prima delle otto di stamani, la giovane è tornata a casa dopo una lunga permanenza presso il reparto di ginecologia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Nella notte tra l'undici e il dodici febbraio scorso, la 20enne era stata violentata da un militare di origini campane, arrestato dieci giorni dopo. La vittima era stata ritrovata dai buttafuori del locale in stato di incoscienza: seminuda e sanguinante, aveva rischiato la morte per ipotermia. Il pm titolare dell'inchiesta sullo stupro, David Mancini, l'ha ascoltata per la prima volta. Secondo l'accusa, il 21enne Francesco Tuccia, che condivide la cella con Salvatore Parolisi (il caporalmaggiore accusato di aver ucciso sua moglie, Melania Rea), avrebbe picchiato e violentato la giovane con un oggetto contundente.

La vittima dello stupro all'Aquila proseguire le cure – La madre della vittima ha rilasciato diverse dichiarazioni all'Ansa. Sua figlia è reduce da una brutale violenza, e prima di oggi non aveva riferito parola su quanto avvenuto a Pizzoli. Un solo sfogo, con i genitori, qualche giorno fa: "Mi volevano uccidere". La mamma della studentessa ha affermato: "Perdonare il giovane che fatto tanto male a mia figlia? Credo che quel ragazzo sia uno strumento, vengo da una cultura cristiana. Odio, rancore e vendetta non servono a nulla. La giustizia umana è compito degli uomini, farò una preghiera per tutti, anche per il ragazzo". Sulle condizioni della giovane, invece, la donna ha affermato: "Ci vorrà molto prima che mia figlia si riprenda. Quanto accaduto è stato come uno tsunami che si abbatte su una famiglia, e ne sconvolge la tranquillità. Non si può spiegare, la realtà supera l'immaginazione. E non si tornerà più come prima". La vittima è tornata a casa, ma ben presto proseguirà le sue cure in una località nota solo alla sua famiglia.

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