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Statua di Marte e Venere: via il pene voluto da Berlusconi, che per i critici fu “una volgarità”

L’ex premier decise di mettere l’opera a Palazzo Chigi e per l’occasione fece ricostruire mani e pene.
A cura di Davide Falcioni
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La statua di Marte e Venere, oggi visibile alle Terme di Diocleziano, è stata "evirata" e liberata delle mani. Le protesi posticce erano state volute dall'ex premier Silvio Berlusconi tre anni fa, perché l'opera doveva rimanere esposta a Palazzo Chigi: "L’aggiunta dell’attributo a Marte era stata una vicenda grottesca, direi ridicola e ilare. Chissà, forse un gesto apotropaico da parte di chi l’ha voluta – commenta Philippe Daverio – Il Marte penalmente arricchito restituisce ora le protesi, che forse possono tornare utili, anzi ci auguriamo che se ne faccia buon uso. Tutto torna a posto. È una notizia rassicurante per l’Italia. E’ il maggior sollievo che potessimo avere in questo momento di tremore politico".

Meno caustico, ma non meno critico, è Adriano La Regina, storico soprintendente della capitale: "Si è fatto bene a rimuovere le protesi, erano integrazioni del tutto inutili. Un metodo questo che non si seguiva più dall’Ottocento. Ma soprattutto, la ricostruzione del pene nella statua di Marte appare di una indecenza culturale e di una volgarità che dimostra una totale insensibilità dell’antichità classica". Ma c’è anche un altro aspetto che tiene ad evidenziare La Regina sulla vicenda: "La cosa più incredibile è che si possa pensare di andare in un museo e prendersi un’opera per ornare i propri uffici".

Ma La Regina ricorda anche un precedente: "Il Museo nazionale romano delle Terme aveva subito l’ultimo, e unico, affronto quando nel ’44 durante l’occupazione tedesca, i nazisti prelevarono la statua di Dioniso barbato per portarselo in Germania e farne una statua di culto a Nietzsche Dioniso. Ci son voluti anni per recuperarla. Solo negli anni ’80 è rientrata". Più cauto nel dibattito è Piero Angela, giornalista e noto divulgatore scientifico, nonché padre della trasmissione televisiva Quark: "Non conosco tutti i dettagli della storia e non ho visto ancora la statua di Marte e Venere, ma c’è da dire che l’arte è stata spesso soggetta a questi fenomeni di ritocchi, nel bene e nel male. Basti solo pensare alle ’braghe’ imposte al Giudizio Universale di Michelangelo".

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