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Spionaggio russo in Italia, non solo Biot: si indaga anche su altre possibili talpe

Gli inquirenti che indagano sulla spy stori tra Russia e Italia sospettano che oltre a Walter Biot le spie del Cremlino possano aver agganciato anche altri funzionari che operano in uffici strategici italiani.
A cura di Davide Falcioni
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Né telefonate, né accordi preventivi: così, per cinque mesi, sono avvenuti gli incontri tra il capitano Walter Biot e Dmitri Ostroukhov, il diplomatico russo che lo stava corrompendo affinché gli consegnasse documenti riservati dello Stato Maggiore della Difesa. A rivelarlo è l’informativa dei carabinieri del Ros allegata agli atti dell’inchiesta che ha fatto scattare le manette per l’ufficiale italiano e l’espulsione immediata – decisa dal Ministero degli Esteri – per lo stesso Ostroukhov e il suo diretto superiore, Alexey Nemudrov. Come rivela il Corriere il sospetto degli inquirenti è che in realtà Biot fosse solo uno dei pezzi di un puzzle molto più ricco e composto anche da altre fonti reclutate dalle spie russe ed è anche in tal senso che si sta indagando, verificando tutti i contatti avuti dai due diplomatici russi che operavano all'Ambasciata.

Nel frattempo Walter Biot ha chiesto di essere interrogato dai magistrati e le sue dichiarazioni potrebbero aprire nuovi importanti scenari. Per il momento agli atti dei carabinieri del Reparto Operazioni Speciali vi è la ricostruzione dettagliata di quanto successo martedì 30 marzo, quando Ostroukhov ha raggiunto in metropolitana la fermata Eur di Roma, ha preso l’autobus ed è arrivato nel parcheggio di un supermercato a Spinaceto, dove ha trovato Biot ad attenderlo. Il capitano, dopo essere entrato nel negozio e aver comprato alcuni prodotti, è salito in macchina dove l'ha raggiunto il russo. Lì gli ha consegnato una scheda Sd caricata con 181 foto di documenti classificati in cambio di 5mila euro in banconote da 50 euro. Quello di martedì scorso è stato l’ultimo di una serie di appuntamenti tutti uguali.

Stando a quanto emerso nel corso delle indagini in almeno tre occasioni, il 18, 23 e 25 marzo, Biot è stato filmato mentre fotografava il computer con il suo smartphone. Restano però importanti interrogativi sul materiale sottratto in precedenza e anche sul possibile ruolo di altri funzionari italiani, uomini impiegati in uffici strategici che potrebbero essere stati agganciati dai due diplomatici russi con le stesse modalità e con promesse di retribuzione anche più elevate.

Intanto ieri Sergey Razov, l'ambasciatore russo in Italia, ha tentato di smorzare la tensione con Roma parlando di "episodio spiacevole che non deve influire negativamente sulle relazioni complessivamente costruttive tra i nostri Paesi".

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