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Walter Biot era in contatto coi russi da cinque mesi: vendute decine di file “segreti”

Un contatto quello tra il diplomatico russo Dmitrij Ostroukhov e l’ufficiale della Marina Militare italiana Walter Biot preso almeno cinque mesi fa e che ha permesso al capitano di fregata di vendere ai russi circa 181 file, molti dei quali sono stati classificati come “segreti”. Il militare era sotto la lente d’ingrandimento degli 007 italiani che hanno monitorato i numerosi incontri tra i due durante i quali vi era lo scambio dei documenti acquistati per circa 5mila euro.
A cura di Chiara Ammendola
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Sono 181 le foto che il capitano della Marina Militare Walter Biot avrebbe inviato al diplomatico russo Dmitrij Ostroukhov che lo aveva avvicinato almeno cinque mesi prima trovando con lui un accordo per l'invio di materiale segreto. Delle 181 foto gran parte, come riportato da Corsera, si tratta di materiale classificato come "riservatissimo", di cui47 file "Nato secret" classificati come "segreti".

Dal 16 marzo installate le telecamere nell'ufficio di Biot

Materiale che Biot avrebbe fotografato dal proprio computer con uno dei quattro cellulari di cui era in possesso secondo quanto appurato dai carabinieri del Ros e così come si evince da un video che riprende il capitano di fregata mentre, il 25 marzo 2021, nel suo ufficio alla Stato Maggiore di Difesa mentre fotografa lo schermo con un telefono che subito dopo spegne estraendo la scheda dal suo interno. Dal 16 marzo scorso infatti gli inquirenti avevano installato delle microspie nel suo ufficio. I due si incontravano spesso in quello che sembra essere uno schema ben preciso e organizzato: il luogo concordato era Spinaceto, periferia sud di Roma. È qui, nell'auto dell'ufficiale russo che avvenivano gli scambi, scambi su cui però c'era un indagine in corso da tempo tanto che in quella vettura erano state piazzate cimici e videocamere nascoste.

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E così lo scorso martedì dopo che gli 007 dell’Aisi hanno attivato magistratura e carabinieri del Ros è scattato il blitz delle forze dell'ordine che portato all'arresto di Biot che ora dovrà rispondere dell'accusa di spionaggio politico-militare e spionaggio di notizie per cui rischia fino a 15 anni di carcere. Secondo quanto emerso dalle indagini il capitano "da circa 10 anni si occupava di gestire flussi di informazione coperti da segreto e preordinati alla sicurezza dello Stato, relativi alla proiezione di tutti gli assetti italiani della difesa in teatri operativi esteri con particolare riguardo a operazioni Nato, Ue, Onu", ovvero era il responsabile di tutta la documentazione classificata relativa alle missioni internazionali e agli schieramenti dei nostri reparti nei teatri di conflitto.

Biot "estremamente pericoloso vista la professionalità delle sue azioni"

Nel decreto di convalida del fermo del capitano di fregata firmato ieri dalla giudice per le indagini preliminari Antonella Minunni viene evidenziato come Biot fosse consapevole di ciò che stava facendo e dell'entità del reato: "le modalità esecutive e la natura della vicenda mostrano in maniera palmare l’estrema pericolosità del soggetto stante la professionalità dimostrata nel compimento delle suddette azioni desumibili dai numerosi apparecchi utilizzati, dalle tempistiche e dagli accorgimenti adottati", scrive la giudice.

Le spie russe sono state espulse dall'Italia

Intanto sono già partiti per la Russia dopo l'espulsione le due spie russe in servizio presso l"ambasciata russa a Roma e accusati di aver acquistato i documenti riservati da Biot. Si tratta di Alexey Nemudrov, addetto navale e aeronautico dell'ambasciata russa a Roma, e Dmitri Ostroukhov, impiegato nello stesso ufficio della sede diplomatica, con cui aveva contatti diretti lo stesso Biot.

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