Sindaco piemontese vieta la mensa e il parco giochi ai figli di genitori evasori

Il sindaco di San Germano, un paesino piemontese di 1.700 abitanti, ha ideato un bizzarro metodo per recuperare le tasse dai cittadini "evasori": quello di vietare ai loro figli la fruizione dei giardini e dei parchi pubblici. Michela Rosetta, il primo cittadino del comune in provincia di Vercelli, ha l'onere di recuperare 100mila euro di debiti e per questo in una delibera ha messo in fila tutti i divieti a coloro che sono indietro con i pagamenti: "Le imposte servono a finanziare i servizi – spiega la donna – e chi non le paga non ne ha diritto". Per questo agli evasori non sarà consentito usufruire della mensa scolastica, ma neanche dei sacchetti gratuiti per i rifiuti, dell'accesso al teatro comunale, agli impianti sportivi e al parco giochi.
Giorgio Carando, consigliere comunale che più da vicino segue la vicenda, spiega: "Abbiamo mediato con molte famiglie in difficoltà dilazionando gli arretrati, ma chi non è in un programma di rientro rinuncerà ai servizi finché non si accorderà con l’amministrazione". L'amministratore ha stilato un "dossier" che conta 180 nomi e cognomi. Cittadini già ammoniti con una lettera e ora finiti nella lista nera del Comune.
Chiaramente l'iniziativa dell'amministrazione comunale è destinata a far discutere: fino a che punto è giusto lasciare un bambino senza pasto in una mensa scolastica? Ed è corretto impedire ai più piccoli, che di certo non hanno colpe, di fruire dei giochi del parco pubblico? Domande che si sono poste alcune associazioni, tra cui Al Aman, di matrice marocchina: "Tra le famiglie a cui è stato sospeso l’ingresso al parco giochi ci sono molti nuclei di origine marocchina. Non è giusto far ricadere le responsabilità dei grandi sui bambini, che ora sanno di non essere ben accetti". Come dargli torto?