Sigaretta elettronica: solo il 10% di chi la sceglie perde il vizio del fumo

Sono sempre di più gli italiani che provano ad abbandonare la “bionda” per far spazio alle sigarette elettroniche, fenomeno esploso negli ultimi mesi, ma non sono molti coloro che riescono definitivamente – grazie alle e-cig – a perdere il vizio del fumo. Secondo i dati pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità, presentati in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco 2013, l'utilizzo della sigaretta elettronica è infatti in notevole crescita, a discapito delle sigarette tradizionali che sono passate da 16,1 al giorno nel 2003 a 12,7 nel 2013. In Italia circa 500mila persone (1.0%) utilizzano la sigaretta elettronica regolarmente, in media 9 volte al giorno, il 3.2% della popolazione "svapa", invece, occasionalmente. L'indagine, la prima su questo nuovo fenomeno, è stata resa possibile grazie ai dati Doxa elaborati dall'Osservatorio Fumo dell'Iss, in collaborazione con il ministero della Salute, l'Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e la Società Italiana di Tabaccologia.
L'89,4% dei consumatori di e-cig sono ancora fumatori – Da questi dati è emerso in quanti riescono effettivamente a smettere di fumare grazie alla sigaretta elettronica: solo il 10,6% dei consumatori di e-cig ha detto addio alle sigarette tradizionali, il 44,4% ha diminuito leggermente il numero, il 22,9% l’ha diminuito drasticamente e il 22,1% non ha invece modificato le proprie abitudini. In sintesi, insomma, l’89,4% di "svapatori" sono ancora anche fumatori, tanto che il 95.6% di essi preferiscono le sigarette con nicotina. Rispetto all'età, l'indagine rileva che nella fascia 15-24 la prevalenza dei consumatori di sigaretta elettronica è più del doppio rispetto ai consumatori di sigarette tradizionali: il 23,6% utilizza e-cig, l'11,6% fuma le classiche. Emergono dati anche in merito alle informazioni che la gente possiede rispetto alle e-cig: il 66,4% dei fumatori di sigarette tradizionali ritiene che quella elettronica si può utilizzare anche dove non è consentito fumare, il 58% che fa meno male perché non vi è combustione di tabacco e il 46,7% la ritiene un buon mezzo per smettere di fumare.