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Si fingeva cliente e rubava: impiegata delle Poste sottrae 40mila euro ad anziani e disabili

Si fingeva cliente, chiudeva carte Postepay e prelevava dai conti: un’impiegata delle Poste è accusata di aver truffato anziani, disabili e stranieri per oltre 40mila euro nell’Oristanese. Scoperta dai carabinieri, è stata sospesa dal servizio e indagata per peculato. L’azienda: “L’abbiamo sospesa”
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Per quasi un anno si è trasformata in ciò che non era: una cliente tra i clienti. Con freddezza e determinazione, ha chiuso carte Postepay, manipolato conti correnti, simulato operazioni fallite e persino acceso libretti postali intestati ad altri, da cui prelevava il denaro. Tutto a loro insaputa. Protagonista di questa truffa sistematica, una dipendente delle Poste Italiane di 48 anni, ora sospesa dal servizio su disposizione del Gip del tribunale di Oristano, dopo essere finita al centro di un’inchiesta condotta dai carabinieri delle stazioni di Ghilarza e Abbasanta.

L’accusa è pesantissima: peculato e sostituzione di persona. Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna si sarebbe appropriata di almeno 40 mila euro, sottratti con astuzia a una lunga lista di vittime: per lo più anziani, persone con disabilità e cittadini stranieri, tutti residenti nell’Oristanese. Bersagli scelti con cura, definiti dal giudice per le indagini preliminari “fragili e vulnerabili”, in alcuni casi per la veneranda età, in altri per le difficoltà linguistiche o sensoriali: tra loro un cittadino di etnia cinese e persino un non udente.

L’attività illecita sarebbe andata avanti per circa dieci mesi, nel corso dei quali l’impiegata, operando in diversi uffici postali della zona, agiva indisturbata, sfruttando la fiducia e la buona fede dei correntisti. Non si limitava a rubare: architettava scenari verosimili per coprire ogni traccia. Estingueva carte Postepay a nome delle vittime, utilizzava documenti o copie di documenti già in suo possesso, e li impiegava per aprire nuovi libretti postali, da cui prelevava somme che lei stessa aveva fatto confluire con operazioni truffaldine.

Quando qualcuno si accorgeva degli ammanchi e chiedeva spiegazioni, la risposta era sempre la stessa: "L’operazione non è andata a buon fine". Una scusa, ripetuta con apparente innocenza, che le consentiva di guadagnare tempo e coprire le sue tracce. Ma il castello di bugie è crollato quando, nei primi mesi del 2024, diverse vittime hanno sporto denuncia.

Le indagini hanno permesso di ricostruire il meccanismo con cui la donna operava, e hanno rivelato ulteriori dettagli inquietanti: in più occasioni, per depistare eventuali sospetti, utilizzava le postazioni di lavoro di colleghi assenti, lasciando intatti i propri accessi informatici. Un metodo studiato nei minimi dettagli.

La perquisizione presso la sua abitazione ha confermato i sospetti: gli investigatori hanno trovato materiale riconducibile alle truffe, tra cui una carta d’identità e una tessera sanitaria intestate a terzi, fotocopie di documenti, e un’agenda contenente nomi, numeri di carte Postepay e relativi titolari.

L'inchiesta ha portato alla luce un vero e proprio sistema di frode, costruito all’interno di un ente che, pur se privatizzato, continua ad avere natura pubblica e quindi soggetto alle norme sul peculato. Una vicenda che scuote profondamente la fiducia dei cittadini in un’istituzione percepita come sicura. E che, ancora una volta, mette in evidenza quanto possa essere devastante il tradimento della fiducia da parte di chi dovrebbe offrire assistenza e supporto.

Sulla vicenda è intervenuta con un comunicato ufficiale la stessa società Poste Italiane:

In riferimento e a seguito del provvedimento cautelare emesso dall’Ufficio del GIP del Tribunale di Oristano lo scorso 10 giugno nei confronti di una impiegata applicata in sedi aziendali operative sul territorio oristanese, Poste Italiane ha provveduto tempestivamente a sospendere dal servizio la destinataria della misura cautelare sopracitata.

L’Azienda, continuando ad assicurare la massima disponibilità alle Autorità responsabili delle indagini, evidenzia di aver prontamente avviato le opportune verifiche interne in funzione dell’individuazione e del riscontro di operazioni fraudolente commesse nella fattispecie.

Poste Italiane, infine, comunica che tutti i clienti che risulteranno coinvolti saranno risarciti delle somme indebitamente sottratte".

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