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Sgozzato in casa sua, fermato il pronipote che aveva chiesto aiuto: “Voleva rubargli la pensione”

Per la morte di Angelo Taurino i carabinieri hanno arrestato il pronipote Antonio, 38 anni, colui che per prima aveva allertato i soccorsi a Maruggio.
A cura di Antonio Palma
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Ucciso con una quindicina di coltellate alla gola e al torace in casa sua dal pronipote che voleva rubargli la pensione , è questa secondo gli inquirenti la dinamica dell'omicidio di Angelo Taurino, l'agricoltore di 84 anni trovato morto nella notte tra martedì e mercoledì nell’appartamento in cui abitava a Maruggio, in provincia di Taranto. Per la morte dell'uomo, infatti, i carabinieri hanno arrestato il pronipote Antonio Taurino, 38 anni, colui che per prima aveva allertato i soccorsi. L'uomo posto in stato di fermo da ieri nega ogni addebito e si professa innocente ma, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti , sarebbe stato lui a introdursi in casa dell'anziano per rubargli la pensione appena prelevata e ad aggredire lo zio una volta scoperto.

Stando ai rilievi della scientifica, il nipote si sarebbe introdotto nella piccola abitazione al pian terreno da una finestra dopo aver sollevato la tapparella. Per gli inquirenti sarebbe stato scoperto e non avrebbe esitato ad aggredire l'anziano fino a ucciderlo. La vittima è stata trovata in un lago di sangue con ferite da arma da taglio al collo, al torace e all’addome di cui una mortale all'altezza della carotide. Per gli investigatori il 38ene sapeva benissimo che la vittima aveva appena riscosso la pensione visto che spesso gli chiedere i soldi per acquistare droga essendo disoccupato e avendo una lunga storia di tossicodipendenza. Gli inquirenti fin dal primo momento si sono concentrati sul 38enne che per primo aveva lanciato i soccorsi, facendo intervenire I carabinieri di Manduria sul posto attorno alle 4 del mattino.

Aveva riferito di essere andato per accudire il prozio e di averlo trovato in una pozza di sangue. Il suo racconto però è stato ritenuto molto lacunoso e contraddittorio. La svolta però è arrivata con l'analisi dell’impronta di una scarpa sul materasso del letto della vittima. L'uomo aveva anche una ferita da taglio ad una mano cha suo dire si sarebbe procurato vicino a una finestra che ha dovuto rompere per entrare nell'appartamento chiuso dall'interno perché il prozio non rispondeva. Ora deve rispondere di omicidio volontario.

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