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Senigallia, foto di gruppo con Mussolini. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia: “Grandi”

Massimo Bello, esponente di Fratelli d’Italia eletto tre giorni fa consigliere comunale a Senigallia – e in passato sindaco per due mandati a Ostra Vetere – si è complimentato con un gruppo di ragazzi che alla vigilia delle elezioni ha pubblicato una foto di gruppo con il ritratto di Mussolini: “Grandi”. Lo scorso anno aveva definito i partigiani “vigliacchi”.
A cura di Davide Falcioni
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Un gruppo di ragazzi e ragazze seduti intorno a una tavola imbandita, una bandiera tricolore sullo sfondo e il ritratto di Benito Mussolini, il capo del fascismo. È l'immagine postata su Facebook sabato 19 settembre – vigilia delle elezioni e del referendum – da un giovane di Chiaravalle, in provincia di Ancona, e commentata con un esplicito "grandi" tra gli altri da Massimo Bello, esponente di Fratelli d'Italia eletto tre giorni fa come consigliere comunale a Senigallia nella lista di destra – sostenuta da FDI, Lega e Forza Italia – capeggiata da Massimo Olivetti, lista che tra dieci giorni andrà a ballottaggio contro quella di centrosinistra.

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Chi è Massimo Bello: ex sindaco e consulente di un parlamentare UE della Lega

Bello, 51 anni, è un esperto di europrogettazione e – come racconta il suo curriculum – da febbraio del 2020 è membro dello staff del parlamentare Europeo Andrea Caroppo, della Lega, ricoprendo il suo incarico in diverse commissioni parlamentari (tra gli altri Affari costituzionali, Ambiente, Libertà, Giustizia e Diritti civili). Politicamente è sempre stato uomo di destra: iscritto al Movimento Sociale Italiano, è poi confluito in Alleanza Nazionale e nel Pdl, mentre oggi milita in Fratelli D'Italia. Il 51enne è stato sindaco di Ostra Vetere per due mandati e consigliere provinciale ad Ancona.

Già nell'autunno dello scorso anno Massimo Bello si rese protagonista di una polemica sull'antifascismo definendo – in un post su Facebook – i partigiani "vigliacchi" dediti a uccidere "preti, donne e giovani in camicia nera", ma omettendo di ricordare le stragi nazifasciste compiute precedentemente nel territorio anconetano. Due su tutte: quelle di Monte Sant'Angelo e Arcevia, in cui vennero trucidate 63 persone tra civili e combattenti. Tra le vittime l'intera famiglia Mazzarini (compresa la piccola Palmina, 6 anni) colpevole di aver ospitato un distaccamento partigiano nella propria casa colonica. I corpi dei caduti – come ricordano gli storici – furono dilaniati e bruciati con il lanciafiamme.

Il precedente: la cena fascista di Acquasanta Terme organizzata da FDI

Non è la prima volta che esponenti del partito di Giorgia Meloni inneggiano al fascismo nelle Marche. Lo scorso 28 ottobre, infatti, il coordinatore provinciale di Fratelli D'Italia ad Ascoli Piceno Luigi Capriotti organizzò una cena commemorativa della Marcia su Roma, manifestazione armata  organizzata dal Partito Nazionale Fascista guidato da Benito Mussolini nel 1922 il cui successo ebbe come conseguenza l'ascesa del fascismo in Italia. L'evento venne organizzato a una manciata di chilometri di distanza dalle frazioni di Pozza e Umito, teatro l'11 marzo del 1944 di un eccidio nazi-fascista in cui vennero trucidate 42 persone, tra le quali 12 abitanti del posto e 30 partigiani. Tra le vittime anche una bambina di 11 mesi bruciata viva davanti agli occhi della mamma.

Alla cena fascista di Acquasanta Terme presero parte importanti esponenti del partito di Giorgia Meloni: tra gli altri il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, il suo vice Giovanni Silvestri, il vice sindaco di San Benedetto del Tronto Andrea Assenti e soprattutto Francesco Acquaroli, neo presidente della Regione Marche.

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