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Covid 19

Scuola, i sindacati non escludono chiusura per Covid: “Salvaguardare diritto a studio e salute”

Anna Maria Santoro (Flc Cgil) a Fanpage.it alla vigilia dell’incontro tra Ministero dell’Istruzione e sindacati in vista della riaperture delle scuole il 10 gennaio: “Ci facciano vedere i dati per poter pensare a interventi mirati per salvaguardare il diritto allo studio dei ragazzi e quello alla salute dei lavoratori. I numeri che ci arrivano dai media sono allarmanti, se serve si ricorra alla Didattica digitale integrata”.
A cura di Ida Artiaco
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"È preoccupante pensare che il 10 gennaio si ritorni a scuola, con questo aumento dei casi Covid, come se nulla fosse e senza nessuna misura correttiva che sia quella delle mascherine a tutti o di un presidio sanitario o di supporto delle Asl. Che ci facciano vedere i dati per poter pensare a interventi mirati che da un lato servano a salvaguardare il diritto allo studio dei ragazzi ma dall'altro a salvaguardare il diritto alla salute dei lavoratori". A parlare a Fanpage.it è Anna Maria Santoro, coordinatrice del dipartimento contrattazione nazionale della Flc Cgil, che questo pomeriggio parteciperà al tavolo tra sindacati e Ministero dell'Istruzione dove si discuterà del ritorno in classe in sicurezza dopo le vacanze di Natale. È vero che il Governo preme affinché il rientro sia per tutti in presenza, come confermato anche da fonti di Palazzo Chigi, ma i sindacati non escludono il rinvio ed il ricorso ad un periodo di Didattica digitale integrata.

"Se questo serve a salvare le vite delle persone e nello steso tempo a garantire il diritto allo studio è una soluzione su cui possiamo ragionare. Anche perché, se con questa ostinazione del Ministro Bianchi a mantenere la didattica in presenza si ammala il 50% dei collaboratori scolastici, ce lo dice come si aprono le scuole? Quindi, non c'è da fare nessuna battaglia ideologica ma pensare a ad una molteplicità di misure per salvaguardare il diritto allo studio e la sicurezza dei lavoratori e degli stessi studenti. Ci facciano vedere i dati, ci dicano come è la situazione per fare interventi mirati. Non ci si può inventare soluzioni come quella dei non vaccinati che restano a casa in caso di positività in classe. Ben venga la Didattica digitale integrata, cioè mista, ma non come la intendo le Regioni. Siamo persone di scuola, diciamo di no a discriminazioni ma sì a soluzioni condivise per la sicurezza tutti", ha continuato Santoro.

La sindacalista ha dunque ribadito il no secco alla proposta "tenere a casa gli alunni non vaccinati e consentire ai soli vaccinati di seguire le lezioni in presenza. Noi non siamo d'accordo. Ribadiremo tutto ciò che non è stato fatto, nonostante i nostri solleciti". Nel corso dell'incontro di oggi, ha continuato, "chiederemo i dati, che sembrano secretati. Quelli che apprendiamo dai giornali sono piuttosto allarmanti. Nessuna possibilità per noi deve essere esclusa ma dobbiamo ragionare sulle misure necessarie e urgenti. Sicuramente l'organico Covid che è stato prorogato fino al 31 marzo deve essere allargato il più possibile e portato fino alla fine dell'anno, deve essere consentita la possibilità di fare sdoppiamento delle classi laddove la struttura lo consenta. Se si ritiene che le mascherine FFP2, che presentano un livello di protezione superiore, possono essere utili ad arrestare il contagio allora queste devono essere gratis per tutto il personale indipendentemente dal grado di scuola frequentato. Le scuole, infine, non possono essere lasciate da sole a gestire i casi Covid dalle Asl". Infine, per Santoro, "bisogna lavorare sulla campagna vaccinale obbligatoria per tutta la popolazione in generale e avviare un confronto continuo con le parti sociali e sindacali così che si lavori a misure graduali in base all'andamento dei contagi".

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