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Scuola, dal 1 settembre si inizia coi corsi di recupero, sia a distanza che in presenza

Il recupero degli apprendimenti ci sarà. I corsi cominceranno dai primi di settembre e fino al 14 quando è prevista la riapertura della scuola. Lo ha chiarito lo stesso ministero dell’Istruzione. Sarà però affidata ai singoli istituti scolastici la decisione di procedere con i corsi in presenza o con lezioni a distanza così come era avvenuto durante il lockdown per l’emergenza coronavirus.
A cura di Antonio Palma
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Le scuole riapriranno all'inizio di settembre come previsto e si inizierà coi corsi di recuperi degli apprendimenti. Lo precisa lo stesso Ministero dell’Istruzione dopo voci di stampa che parlavano di un possibile rinvio anche a causa della mancanza di docenti disponibili. Sarà però affidata ai singoli istituti scolastici la decisione di procedere con i corsi in presenza o con lezioni a distanza così come era avvenuto durante il lockdown per l’emergenza coronavirus.

"Il recupero degli apprendimenti ci sarà. Comincerà dai primi di settembre (in alcuni casi in presenza, in altri, per il secondo grado, a distanza, a seconda dell'autonoma scelta delle singole scuole) e proseguirà anche durante i prossimi mesi, così come previsto dalle norme che regolano il nuovo anno scolastico, che sono il frutto della gestione del periodo di emergenza sanitaria vissuto dal Paese", precisa infatti una nota del ministero dell'Istruzione. “La precisazione si rende necessaria a causa di titoli di stampa che lasciano presagire il contrario, anche con riferimento al tema del pagamento dei docenti” spiegano ancora dal Ministero.

I corsi di recupero dal 1 al 14 settembre

“Dal 1 al 14 settembre si potranno avviare i corsi perché i docenti sono già a scuola per l'attività ordinaria. La nota di chiarimento inviata agli istituti ricorda anche che il recupero degli apprendimenti non è ‘un mero adempimento formale’, ma nasce dalla ‘necessità di garantire l’eventuale riallineamento degli apprendimenti dato il particolare anno scolastico vissuto da marzo a giugno dai nostri ragazzi” aggiungo ancora dal dicastero guidato da Lucia Azzolina, concludendo: “Alimentare la narrazione del rifiuto dei docenti di svolgere alcune attività o addirittura di presentarsi al lavoro come sta succedendo in questi giorni, crea solo un danno di immagine alla categoria e turba il sereno avvio dell'anno scolastico già caratterizzato da numerose novità dovute all'emergenza sanitaria”.

L'incognita trasporti per la scuola

Per la ripartenza della scuola prevista per il 14 settembre restano però ancora molte incognite sia per quanto riguarda il trasporti, su cui continua il confronto nell’ambito della Conferenza Unificata Stato Regioni, sia per quanto riguarda i docenti in campo. Sul primo punto la Commissione Trasporti delle Regioni e il ministero delle Infrastrutture sono vicini a un accordo per derogare al distanziamento a bordo dei mezzi di trasporto fino a consentire l'80% del riempimento.

Sindacati: "Per la riapertura mancano i docenti"

Per quanto riguarda il numero di docenti, secondo i sindacati per la riapertura delle scuole il 14 settembre non si riusciranno a garantire tutte le cattedre. “È difficile si arrivi a coprire con assunzioni in ruolo più del 30% dei posti disponibili” spiegano dalla Cisl. Secondo alcune previsioni l’anno scolastico potrebbe aprirsi addirittura con 250mila-300mila supplenti anche a causa di docenti che, affetti da patologie, potrebbero chiedere di restare a casa. Su quest’ultimo punto si sta valutando un documento con il Cts per fissare dei punti chiave per i quali l’esonero potrebbe essere previsto solo per patologie importanti o la presenza di più malattie.

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