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Sara Cunial: la deputata ex M5S fermata sulla Via del Mare a Roma. Multa in arrivo

“Mi sto muovendo per lavoro, sono un membro della Camera dei Deputati” avrebbe detto la ex pentastellata, nota per le sue posizioni no-vax, ai vigili urbani. Una giustificazione non abbastanza convincente, il giorno di Pasquetta, per evitare la sanzione. A riportarlo è il Messaggero.
A cura di Biagio Chiariello
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Sara Cunial, deputata free-vax portata in parlamento dal Movimento 5 Stelle, sarebbe stata multata oggi, giorno di Pasquetta, dai vigili urbani di Roma. A a riportarlo è Il Messaggero. “Mi sto muovendo per lavoro, sono un membro della Camera dei Deputati”, avrebbe detto la Cunial agli uomini della pattuglia al posto di blocco in via del Mare, una delle principali arterie della Capitale che portano al litorale di Ostia, che le chiedevano di giustificare il suo spostamento. La motivazione però non è parsa convincente, scrive il quotidiano, tanto che il verbale sarebbe già stato compilato e la contravvenzione, in violazione delle norme anti-coronavirus, sarà recapitata a casa dell’onorevole nei prossimi giorni.

Chi è Sara Cunial

Sara Cunial, 40 anni, nata a Roma ma residente a Bassano del Grappa, è alla prima legislatura dopo essere stata eletta alle politiche del marzo 2018 nel collegio plurinominale Veneto 2 con la lista del M5S. Nota per le sue posizioni no vax, era stata all’inizio esclusa dalle liste grilline proprio perché aveva condiviso contenuti no-vax. All’epoca la Cunial fu “riammessa perché ha accettato la linea del Movimento 5 Stelle sui vaccini, quel che era successo prima non ci interessa”, come avevano spiegato i vertici veneti dei 5 stelle a La Stampa. All’epoca erano circolate fotografie di status su Facebook in cui parlava della possibilità di fornire vaccini gratis ai bambini come “genocidio gratuito”. Coi 5 stelle era comunque durata poco. L’e espulsione era arrivata giusto un anno fa, il 17 aprile 2019, quando intervenendo sulla xylella e gli ulivi pugliesi, definì la linea del M5S “uno scempio in nome e per conto delle agromafie”.

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