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Salento, trovato morto in casa un bambino di 8 anni: il cadavere della madre recuperato in mare

Il cadavere della donna è stato trovato nelle acque a largo di Torre dell’Orso, quello del bambino nella loro casa a Calimera. Si ipotizza un omicidio-suicidio.
A cura di Susanna Picone
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Dramma in Salento: un bambino di otto anni è stato trovato morto in casa e sua madre, una trentacinquenne, è stata recuperata senza vita in mare. La drammatica scoperta è stata fatta nella tarda serata di ieri, martedì 18 novembre, il bambino era nella sua abitazione a Calimera, nella provincia di Lecce: pochi dubbi sul fatto che sia stato ucciso, sul corpo presenterebbe infatti alcune ferite e segni di strangolamento.

Sul caso indagano i carabinieri, l'ipotesi è quella di un omicidio-suicidio. Il bambino sarebbe il figlio di una donna – Najoua Minniti il suo nome – il cui cadavere era stato scoperto da un sub poco prima in mare a Torre dell'Orso a circa 20 chilometri da Calimera. Madre e figlio vivevano insieme nell’appartamento di Calimera: risultavano scomparsi da diverse ore, era stato l’ex marito della donna a dare l’allarme. La donna e il padre del bambino erano separati, l'uomo vive in un'altra casa.

A quanto si apprende, ieri mattina il piccolo Elia non era stato accompagnato a scuola. Poi in serata la drammatica scoperta: il corpo senza vita del bambino era in camera da letto.

Nella casa teatro della tragedia nella serata di ieri è intervenuto anche il sindaco del comune di Calimera, Gianluca Tommasi. "Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità", ha scritto il primo cittadino su Facebook. "La tragedia che ci ha colpiti, il ritrovamento in mare del corpo di una nostra concittadina e, poco dopo, quello del figlio nella loro abitazione, rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere. In questo momento così duro, desidero esprimere, a nome mio e dell'intera Amministrazione, la più sincera vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano e volevano bene queste due vite spezzate. Un pensiero particolare va ai bambini e  ai ragazzi del nostro paese, che più di tutti rischiano di essere colpiti dalla paura e dalla confusione. Come comunità abbiamo il dovere di proteggerli, accompagnandoli con attenzione e con il giusto linguaggio, senza esporli a informazioni o commenti che possano generare ulteriore ansia".

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