Rubò il bancomat a un uomo morto in un incidente stradale: carabiniere condannato a 3 anni e 7 mesi
Un appuntato scelto in servizio nella compagnia dei carabinieri di Susa, in Piemonte, è stato condannato a tre anni e sette mesi di carcere per peculato. L'ex militare, nel frattempo espulso dall'Arma, era accusato di aver rubato il bancomat e il relativo pin dal marsupio di un uomo morto in un incidente stradale e di averlo consegnato al cognato, il quale avrebbe effettuato due prelievi: il primo da 200 euro, il secondo da 600. In Tribunale, durante il processo, sono stati poi riferiti altri due casi. In un'occasione il carabiniere avrebbe rubato 140 euro nascosti nel bauletto di uno scooter sotto sequestro. E in un'altra avrebbe sottratto denaro a un commerciante, sfilandogli 50 euro dal portafogli.
I fatti risalgono al 2015, quando l'appuntato era in servizio a Susa. Le indagini del procuratore aggiunto Marco Gianoglio hanno avuto inizio dopo le denunce delle vittime, le quali avevano raccontato di aver incontrato l’appuntato il giorno in cui sono state derubate. A quel punto gli inquirenti hanno messo insieme i tasselli e smascherato il militare e il cognato. Due vittime, il figlio dell’uomo deceduto nell’incidente e il proprietario dello scooter, si sono costituite parte civile con gli avvocati Valentino Schierano e Michele Malnati.
Il caso più eclatante e moralmente riprovevole è quello del 9 agosto 2015: "Avendo il marsupio della vittima per ragioni del suo ufficio – è scritto nel capo d'imputazione – mentre controllava i documenti custoditi all'interno, per verificare l'identità e individuare i parenti da avvertire, poco prima di consegnare tutto all'ambulanza che era intervenuta sull'incidente, si appropriava della sua carta bancomat". A denunciare il furto era stata la vedova del motociclista.
