video suggerito
video suggerito

Rosa Bechere scomparsa 3 anni fa, blitz a casa della coppia di amici: “Cadavere forse nascosto in una botola”

Le forze dell’ordine di Olbia si sono recate a casa di Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu per accertamenti legati alla scomparsa di Rosa Bechere, della quale non si hanno notizie dal 2022. I due sono accusati di aver ucciso la 60enne e aver occultato il cadavere in casa.
A cura di Gabriella Mazzeo
2 CONDIVISIONI
Immagine

I carabinieri del Ris di Olbia si sono presentati nella serata di ieri a casa di Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, la coppia indagata per la scomparsa di Rosa Bechere, della quale non si hanno notizie dal 25 novembre 2022, quando è sparita dalla sua abitazione in via Petta. L'ipotesi investigativa è che i due, che in serata hanno aperto la porta alle forze dell'ordine alla presenza dei loro avvocati Giampaolo Murrighile e Angelo Merlini, abbiano ucciso la donna e fatto sparire il suo corpo, occultandolo in una botola o in un anfratto nascosto della loro dimora in via Pietro Aretino.

La riapertura delle indagini sulla scomparsa di Rosa Bechere

Il fascicolo legato alla scomparsa di Bechere è stato riaperto nelle scorse settimane dopo che che gli avvocati dei familiari della donna si sono opposti all'archiviazione del caso. Chi indaga è a caccia di nuove prove, indizi e tracce sulla sorte della 60enne invalida scomparsa nel nulla il 25 novembre di tre anni fa.

Nel 2022, infatti, la donna, che viveva nella casa popolare di via Petta, aveva aperto la porta alla coppia di presunti amici Meloni-Beccu che, secondo l'accusa, avrebbe usato per stordirla e rapinarla una dose massiccia di benzodiazepine. La coppia, la cui auto è rimasta parcheggiata a lungo in via Petta dopo il fatto, è indagata da circa 3 anni per reati minori legati al furto dei pochi risparmi di Bechere. Nelle sue disponibilità, infatti, mancherebbero novemila euro di arretrati che l'Inps doveva erogare nel mese di dicembre.

La coppia è a processo in rito abbreviato per i reati minori, ma senza una prova regina che dimostri un possibile omicidio, era stata chiesta l'archiviazione per il resto della vicenda giudiziaria. A quest'ultima si sono opposti i legali dei familiari della 60enne, Abele Cherchi, Cristina Cherchi e l'avvocato Edoardo Morette.

La rapina e il cadavere occultato in casa

Per chi sta svolgendo i nuovi accertamenti, la coppia potrebbe aver ucciso la 60enne con una dose massiccia di benzodiazepine che sarebbero servite inizialmente per facilitare il furto di denaro e carte di credito. Il corpo sarebbe poi stato nascosto dopo essersi accorti del decesso della donna, ma non sono mai state trovate prove legate a quest'ultima interpretazione della vicenda.

L'attività dei carabinieri in via Pietro Aretino si è protratta fino a notte, mentre sono state passate al setaccio le auto della coppia. Una non era ancora mai stata analizzata mentre la seconda, che era parcheggiata nei pressi della via di casa della 60enne al momento della scomparsa, è stata passata al luminol.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views