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Rivolta in centro accoglienza ad Agrigento: lancio di pietre e materassi in fiamme, 3 agenti feriti

Circa 65 ospiti del centro di accoglienza di Agrigento, si tratta soprattutto di tunisini, la notte scorsa hanno dato vita a una rivolta lanciando contro le forze dell’ordine estintori, reti dei letti, parti di finestre rotte, pietre e altri oggetti. È scoppiato anche un incendio. Tre poliziotti sono rimasti feriti.
A cura di Susanna Picone
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Rivolta nella notte in un centro accoglienza ad Agrigento. Circa 65 migranti, per lo più tunisini, hanno dato vita a una rivolta nel centro di viale Cannatello al Villaggio Mosè lanciando contro le forze dell'ordine estintori, reti dei letti, pezzi di finestre rotte, pietre e altri oggetti di vario tipo. Nel centro di accoglienza è scoppiato anche un incendio dopo che i migranti hanno dato fuoco ai materassi tentando di lanciarli addosso agli agenti. Almeno tre poliziotti del reparto mobile di Palermo sono rimasti feriti. A quanto si apprende, alcuni dei migranti hanno approfittato dei fatti e sono riusciti ad allontanarsi dal centro, dove erano sottoposti alla quarantena.

“Questa notte si è verificata l’ennesima rivolta di migranti, ad Agrigento, dove gli ospiti del centro di accoglienza di viale Cannatello al Villaggio Mosè hanno appiccato un incendio, aggredito i poliziotti con un lancio di oggetti di ogni genere ferendone tre, prima di allontanarsi nonostante fossero in quarantena. Queste vicende si verificano con una frequenza allarmante, ma invece sono ormai vissute come fossero normali, e questo è inaccettabile. La situazione attuale in tante zone del territorio italiano dovrebbe costringere a rivedere completamente i sistemi di sorveglianza in queste strutture che sono bombe ad orologeria sul piano anzitutto sanitario considerata l’emergenza coronavirus, ma anche sociale e dell’ordine e sicurezza pubblica”, le parole di Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione sindacale della Polizia di Stato. “Ciò che più ci preme è l’apparente assoluta indifferenza per le condizioni di lavoro in cui operano le forze dell’ordine in questo settore, abbandonate completamente a rischi elevatissimi senza che si riesca a nascondere che la problematica della gestione dei migranti, aggravata enormemente dall’emergenza Covid 19, viene scaricata totalmente sulle loro spalle. La politica dell’immigrazione compete a chi ci governa, ma non è ammissibile fingere di poterla sostenere a prezzo della salute degli operatori in divisa”, ha aggiunto dopo il caos di questa notte.

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