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Rivendicato l’attentato ad Adinolfi. La firma è del Nucleo Olga – Fai

Il documento è giunto alla sede del Corriere della Sera: la rivendicazione dell’agguato durante il quale è rimasto ferito l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, è firmata dalla “cellula Olga” della Federazione Anarchica Informale.
A cura di Susanna Picone
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Il documento è giunto alla sede del Corriere della Sera: la rivendicazione dell’agguato durante il quale è rimasto ferito l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, è firmata dalla “cellula Olga” della Federazione Anarchica Informale.

A quattro giorni dall’agguato di Genova durante il quale è stato gambizzato Roberto Adinolfi, l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare dimesso tra l’altro proprio oggi dall’ospedale, arriva la rivendicazione che gli inquirenti stavano aspettando. È il Corriere della Sera a ricevere il comunicato firmato Fai-Cellula Olga nel quale si possono leggere le motivazione che hanno spinto il gruppo ad “azzoppare” Adinolfi. Il timbro postale indica che la busta contenente il volantino è stata inviata da Genova, la stessa città teatro dell’agguato. Alla sede di via Solferino di Milano è giunta tramite posta ordinaria.

Il volantino si presenta come un testo di quattro pagine all’inizio del quale è riportato il simbolo della Federazione Anarchica Informale: un discorso dentro il quale vengono riprese alcune frasi pronunciate dalla stessa vittima dell’agguato. “In Giappone si sono registrati oltre diecimila morti, ma neppure uno finora è dovuto agli incidenti nucleari”, oppure ancora “L’impatto ambientale del nucleare è limitato, considerato che non c’è produzione di Co2”. Frasi sotto le quali c’è la firma di Roberto Adinolfi, la vittima dell’agguato, colui che, leggendo la rivendicazione del Fai, “è stato tra i maggiori responsabili insieme a Scajola del rientro del nucleare in Italia”.

“Il marchio della vita”, il titolo della rivendicazione – “Le idee nascono dai fatti, le parole accompagnate dall’azione portano il marchio della vita”, inizia così la rivendicazione dell’attentato. Poi si continua con Adinolfi: “Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell’atomo dall’anima candida e dalla coscienza pulita”. Nel testo si legge che l’agguato è stato compiuto “con una certa gradevolezza”, con piacere è stato riempito il caricatore: “Impugnare una pistola, scegliere e seguire l’obiettivo, coordinare mente e mano sono stati un passaggio obbligato, la logica conseguenza di un’idea di giustizia”. Adinolfi è colpevole e sa bene che è solo questione di tempo e una “Fukushima europea mieterà morti nel nostro continente”. Con il ferimento di Adinolfi si propone una campagna di lotta contro Finmeccanica, “oggi l’Ansaldo Nuclare, domani un altro dei suoi tentacoli”.

Con l’agguato nasce il “Nucleo Olga” – Nelle ultime frasi del volantino si dà vita, con questo agguato, al Nucleo Olga, “con entusiasmo aderiamo alla FAI/FRI, unendoci ai tantissimi gruppi della nuova internazionale anarchica sparsi per il mondo”. Il nome Olga deriva da una sorella delle CCF, Olga Ikonomidou. Prima della conclusione si specifica che “a progettare e realizzare questa azione sono stati degli anarchici senza alcuna esperienza militare”. Il Ros dei Carabinieri sta analizzando la rivendicazione per stabilirne l’autenticità. Secondo il procuratore di Genova, Michele Di Lecce, il documento appare attendibile.

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