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Rifiuti, l’Europa ci avverte: In Italia oltre 100 discariche pericolose

La Commissione Europea di Bruxelles ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per 102 discariche situate in 14 regioni che andrebbero chiuse o adeguate alla nuove norme Ue in vigore. Il rischio è di ripetere quanto già accaduto nel 2008 con l’emergenza rifiuti in Campania.
A cura di Biagio Chiariello
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Rifiuti l Europa ci avverte In Italia oltre 100 discariche pericolose

In Italia ci sono almeno 102 discariche – di cui tre di rifiuti pericolosi- non conformi alla direttiva Ue del 1999. Per questo la  Commissione europea ha deciso, oggi a Bruxelles, di avviare una procedura formale d'infrazione nei confronti del nostro Paese per non aver chiuso, o adeguato alle nuove norme, le discariche incriminante che si trovano in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Umbria. L'Italia ora ha due mesi di tempo per rispondere alla «lettera di messa in mora», pena il proseguimento della procedura che potrebbe portarci verso una salatissima multa.

La Commissione Europea di Bruxelles aveva già avvertito l'Italia per la prima volta nel luglio 2009, quando era emerso che «almeno 187» discariche non erano in linea con le norme Ue del 1999. Così nel 2010 era stato avviato il«dialogo pre-infrazione», che ha portato poi la Commissione Ue a pretendere ulteriori informazioni aggiornate ad aprile 2011, fornite dal Belpaese nel maggio successivo.

L’Italia quindi rischia una nuova condanna da parte dell'Europa dopo quanto accaduto con l'emergenza rifiuti in Campania del 2008. Anche in quell'occasione fu avviata un procedura di infrazione da parte dell'organo europeo. La speranza è che in questo caso non si arrivi alla seconda fase prevista in casi simili: il "parere motivato", che, in caso di mancato adeguamento, porta all'intervento della Corte di giustizia europea. In particolare nel 2008 il Belpaese fu accusato di non aver «adottato tutte le misure necessarie ad evitare la crisi mettendo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all’ambiente». Peraltro, l' emergenza rifiuti ha portato l'Italia recentemente ad una condanna dalla Corte dei Diritti dell'uomo dei Strasburgo.

L'avvertimento da Bruxelles «è uno stimolo a uscire fuori da una situazione che soprattutto in alcune regioni italiane è caratterizzata dal fatto che le scelte importanti, quelle strutturali per la gestione intelligente e coefficiente, siano state rinviate», ha affermato il ministro per l’Ambiente, Corrado Clini. La bacchettata, aggiunge, va vista come uno stimolo «ad aumentare e rafforzare la raccolta differenziata e anche ad aumentare la quota di recupero energetico dai rifiuti».

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