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Revenge porn a Catania, 31enne pubblica foto hot della ex: rischia condanna da uno e sei anni

Un uomo di trentuno anni è stato denunciato dalla polizia postale di Catania per diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite dopo aver pubblicato su un sito per adulti foto intime di una ragazza con cui aveva avuto una relazione. Grazie alle norme sul revenge porn, l’uomo potrebbe rischiare una condanna da uno e sei anni di reclusione.
A cura di Susanna Picone
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La Polizia postale di Catania ha identificato e denunciato per diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite un giovane di trentuno anni che aveva pubblicato foto hot di una donna su un sito di incontri per adulti. La persona protagonista di quegli scatti osé era la sua ex compagna, una ragazza catanese di venti anni che nel momento in cui si è accorta dell’accaduto ha denunciato il fatto. Sono state dunque avviate le indagini con la polizia che, dopo avere chiesto ed ottenuto la rimozione degli scatti, è riuscita ad individuare il soggetto che le aveva pubblicate. Una perquisizione disposta dalla Procura distrettuale di Catania ha permesso di trovare in una cartella nascosta sullo smartphone del trentunenne le immagini hot della ex compagna al centro dell'inchiesta.

Revenge porn, cosa rischia l’indagato – L’uomo rischia adesso una condanna da uno e sei anni di reclusione grazie alla legge su revenge porn. La vicenda in questione è proprio una delle prime in cui viene contestato il nuovo reato derivante dal cosiddetto revenge porn, approvato pochi mesi fa e disciplinato dall’articolo 612 ter del codice penale. Secondo la legge chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda foto o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito di una persona senza il suo consenso, rischia da uno a sei anni di carcere e una multa da 5000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a colore che, avendo ricevuto o acquisito le immagini, le invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso dell'interessato per danneggiarlo. La pena viene aumentata se l'autore della vendetta è il coniuge (anche separato o divorziato), un ex o se i fatti sono avvenuti con strumenti informatici.

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