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“Quindici chili di esplosivo per Di Matteo”. Massima protezione per il pm

Un confidente che opera nell’ambito del traffico di droga ha parlato di alcuni incontri fra boss che avrebbero sollecitato anche un attentato. Il dispositivo di sicurezza che riguarda il magistrato del processo Mori è stato portato ora al massimo.
A cura di Biagio Chiariello
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Quindici chili di esplosivo, con tanto di telecomando, pronti per un attentato. Nel mirino di Cosa Nostra il pm della Dda di Palermo, Nino Di Matteo. Lo riporta stamattina Repubblica, sottolineando. La soffiata sarebbe stata fatta da un "confidente"  che opera nell’ambito del traffico di stupefacenti alla squadra mobile di Palermo. "Tre fonti  –  investigative e giudiziarie  –  hanno confermato a Repubblica che il confidente non è un mafioso, ma nel passato ha fornito sempre notizie attendibili sul traffico di armi e di droga. Per questa ragione, il primo luglio, la polizia ha subito girato la segnalazione al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. E da Palermo una nota riservata è partita anche per l'Ufficio centrale scorte, organismo istituito presso il ministero dell'Interno".

E così le misure di sicurezza nei confronti di Di Matteo, sono  state portate al livello uno, ovvero il  massimo previsto. Inoltre nella scorta che protegge il magistrato sono entrati anche tre teste di cuoio: carabinieri del Gruppo intervento speciale dell’Arma. Per la sua sicurezza sono state messe a disposizione quattro auto blindate. Sotto la sua abitazione c'è una vigilanza fissa. La nuova inquietante pagina della serie di intimidazioni che hanno avuto come destinatario Di Matteo va ad aggiungersi alla lettera anonima che parlava proprio della preparazione di un attentato nei confronti di del pm di Palermo, "autorizzato"  –  così era scritto  –  dal superlatitante Matteo Messina Denaro e da alcuni suoi "amici romani. Ma Di Matteo non sarebbe il solo magistrato nel mirino della Mafia: a rischiare anche altri colleghi, non ultimo il pm Roberto Tartaglia la cui casa di recente é stata oggetto di una strana intrusione.

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