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Esami di Maturità 2024

Quando sapremo le materie della seconda prova alla Maturità 2024 e perché non sono ancora uscite

Manca poco per conoscere le materie della seconda prova d’indirizzo della Maturità 2024: molti pensavano che sarebbero uscite venerdì 26 gennaio, ma a quanto pare si dovrà aspettare ancora qualche giorno, come hanno confermato a Fanpage.it fonti ministeriali.
A cura di Ida Artiaco
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Come aveva anticipato nei giorni scorsi il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, entro la fine di gennaio saranno rese note le materie della seconda prova della Maturità 2024 in programma il prossimo 20 giugno. Sul web sono già schizzate le ricerche, molti pensavano che già oggi sarebbe arrivata la decisione ufficiale.

Ma fonti ministeriali hanno spiegato a Fanpage.it che manca ancora un po' per conoscerle: è possibile, dunque, che già all'inizio della prossima settimana, tra lunedì 30 e martedì 31 gennaio, potranno arrivare novità in tal senso.

La seconda prova, quella di indirizzo, è dunque in programma giovedì 20 giugno 2024. Lo scorso anno furono selezionate il Latino al Classico e Matematica allo Scientifico e quest'anno potrebbero esserci dei cambiamenti seguendo la tradizione di alternanza disciplinare. La comunicazione avverrà sui canali ufficiali del Ministero.

La Maturità 2024 partirà ufficialmente il 19 giugno prossimo per oltre 500mila studenti italiani. La struttura dell'esame di Stato resterà invariata, con la prima prova d'italiano uguale per tutti, con le tracce divise per tipologie di tema, la seconda prova d'indirizzo e il colloquio davanti alla commissione, composta da sei docenti e un presidente. Uguale sarà anche il sistema di valutazione, che si baserà sulla distribuzione dei 100 punti totali. A cambiare, secondo il ministro Valditara, potrebbe essere solo il colloquio orale.

"Ci limiteremo a una manutenzione della versione attuale. Nel colloquio orale terremo conto delle criticità emerse lo scorso anno, quindi chiariremo la natura dialogica della prova, sondando la capacità degli studenti di spaziare fra discipline", aveva precisato Valditara, il quale, intervenendo in tv, ha aggiunto che "l’obiettivo è di renderlo uno strumento per capire cosa ha capito lo studente, se ha capito come fare collegamenti interdisciplinari, se ha assimilato le nozioni".

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