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Prometteva scarpe firmate e partite ai videogiochi agli 11enni, poi abusava di loro: arrestato un 35enne

Prometteva alle sue vittime 11enni scarpe firmate, soldi, vestiti nuovi, partite alla PlayStation e stupefacenti, poi abusava di loro. Un 35enne è stato arrestato nel Torinese in piena notte: quando gli agenti sono entrati in casa sua, lo hanno trovato in compagnia di due ragazzini. Le indagini sono partite grazie alla denuncia di una madre che ha trovato alcune conversazioni a sfondo sessuale sul cellulare del figlio minorenne.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Prometteva a ragazzini di 11-12 anni scarpe firmate, partite alla PlayStation e stupefacenti. Così un uomo di 35 anni riusciva a farli entrare in casa ed abusare di loro. Il giovane è stato arrestato in piena notte dagli investigatori del commissariato San Paolo di Torino: quando sono entrati in casa del 35enne, gli agenti lo hanno trovato in compagnia di due minori. 

L'uomo è finito in carcere per i reati di violenza sessuale aggravata continuata, tentata prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico. L'indagine è partita grazie alla denuncia di una mamma, molto preoccupata per alcune conversazioni telefoniche trovate nel cellulare del figlio appena iscritto alle medie. Il ragazzino riceveva apprezzamenti di natura sessuale e continue richieste di incontri da parte del 35enne.

Quando le forze dell'ordine hanno perquisito l'appartamento dell'uomo fermato, hanno sequestrato cellulare e computer. Dagli accertamenti sono emersi centinaia di video e altrettante foto di natura pedopornografica. Per questo motivo sono scattate le manette e il giudice ha già convalidato l'arresto con l'applicazione della misura cautelare in carcere. Dopo le analisi delle immagini, il 35enne è stato accusato di violenza sessuale aggravata e tentata prostituzione. Ai ragazzini, infatti, prometteva soldi, scarpe firmate e vestiti in cambio di prestazioni sessuali.

Le autorità stanno cercando di ricostruire la rete di vittime e di capire quanti adolescenti siano caduti nella sua trappola. Nessuno aveva ancora trovato la forza di denunciare il 35enne, almeno fino a quando la mamma di uno degli adolescenti vittime di abusi non ha trovato i messaggi salvati sul cellulare del figlio con le promesse di abiti nuovi, soldi e richieste continue di prestazioni sessuali. Con le conversazioni alla mano, si è recata dalle forze dell'ordine, raccontando tutto quello che era riuscita a scoprire da sola.

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