Processo Ruby: calendario ritoccato, sentenza solo dopo le elezioni
La sentenza del Processo Ruby in cui è imputato Silvio Berlusconi arriverà solo dopo le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Lo hanno stabilito i giudici del Tribunale di Milano davanti ai quali si volge il procedimento giudiziario in cui il Cavaliere è accusato tra l'altro di prostituzione minorile per il caso della giovane marocchina Karima el Mahroug alle feste di Arcore. La decisione dei giudici è arrivata dopo una nuova richiesta di rinvio per motivi elettorali avanzata questa mattina dai legali del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Piero Longo, perché entrambi candidati alle elezioni politiche, uno al Senato e l'altro alla Camera. I giudici infatti hanno proposto una mediazione tra le due parti chiedendo alla Procura del capoluogo lombardo un "momento di riflessione". Il Pubblico Mistero Ilda Boccassini però si è detta contraria a rinviare la sua requisitoria perché non reputa giusto che "il peso eccessivo" di un rinvio venga scaricato totalmente sulla Procura. Ghedini invece ha spiegato che "nel caso che la richiesta fosse respinta, potremo eventualmente decidere di rimettere il mandato perché un avvocato può stare nel processo se ciò è utile, ma noi siamo costretti a scegliere tra fare la campagna elettorale o fare i difensori nel processo e ciò è molto grave". Ad ogni modo la Corte per trovare una soluzione ha rimodellato il calendario delle udienze fissando l'ultima data per l'11 marzo, quindi anche la requisitoria del Pm viene spostata al dopo elezioni politiche. Gli stessi giudici una settimana fa dopo una lunga camera di consiglio avevano invece rigettato la richiesta di sospensione del processo Ruby sempre per motivi elettorali, ma quella volta le motivazioni della difesa erano per la posizione dell'imputato Silvio Berlusconi.