44.639 CONDIVISIONI

Processo fine vita, assolto Marco Cappato per la morte di Dj Fabo

Marco Cappato è stato assolto dalla Corte d’Assise di Milano nel processo sul fine vita perché “il fatto non sussiste”. L’esponente dei radicali era imputato per aiuto al suicidio per la vicenda di dj Fabo, rimasto tetraplegico e cieco a causa di un incidente stradale. Applausi, in aula, dopo la lettura della sentenza.
A cura di Ida Artiaco
44.639 CONDIVISIONI
Immagine

La Corte d'Assise di Milano ha assolto Marco Cappato dall'accusa di aiuto al suicidio per avere accompagnato Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo, rimasto tetraplegico e cieco a causa di un incidente stradale, a morire in Svizzera nel 2017. Secondo i giudici, il "fatto non sussiste". L'essere attaccato a una macchina per l'esponente dei radicali non è una condizione necessaria per fornire un aiuto al suicidio, anzi il passaggio contenuto nella sentenza della Corte Costituzione è una "discriminazione irragionevole e incostituzionale". Cappato, prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio, ha anche fatto una dichiarazione spontanea: "In piena sintonia e assonanza con le motivazioni che avete prospettato rimettendovi alla Corte Costituzionale la mia è una motivazione di libertà, di diritto alla autodeterminazione individuale, naturalmente all'interno di determinate condizioni, è per questo che ho aiutato Fabiano". Applausi, in aula, dopo la lettura della sentenza.

Secondo il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che aveva chiesto in udienza l'assoluzione per il radicale, la scelta di Dj Fabo è avvenuta in conformità alle condizioni individuate dalla Consulta per escludere che l'accompagnamento di un malato a morire sia considerato un reato. Antoniani, ha argomentato Siciliano, soffriva di "una patologia irreversibile che gli procurava "gravi sofferenze fisiche e psicologiche", "dipendeva dalle macchine che lo tenevano in vita" e ha preso "una decisione libera e consapevole" di morire. "Fino alla mattina della morte – ha continuato – Cappato gli ha prospettato la possibilità di scegliere una via alternativa". L'udienza è stata poi interrotta, a un certo punto, per dare a Marco Cappato la notizia della morte della mamma, ricoverata da qualche giorno in ospedale a Milano. I difensori hanno chiesto qualche minuto di pausa per permettere a Cappato di uscire dall'aula dove è stato abbracciato e consolato dalla moglie. Poi è tornato tra i banchi per assistere al dibattimento.

"Quello che posso dire è che Fabiano oggi, insieme a me, avrebbe festeggiato perché è una battaglia in cui credeva fin dall'inizio. È una battaglia per la libertà di tutti", è stato infine il commento di Valeria Imbrugno, la fidanzata di Fabiano Antoniani, dopo la sentenza di assoluzione di Cappato dall'accusa di aiuto al suicidio per aver aiutato il suo compagno a morire in Svizzera nel 2017. Soddisfazione è stata espressa anche Filomena Gallo, legale di Marco Cappato e segretario dell'associazione Luca Coscioni: "La strada che abbiamo intrapreso era giusta fin dall'inizio, grazie a Fabiano la Corte Costituzionale è intervenuta ed è arrivata l'assoluzione per Marco Cappato. Ci aspettiamo dal Parlamento una legge: il nostro lavoro continuerà fino a quando in Italia non saremo liberi fino alla fine".

44.639 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views