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Prima comunità per la dipendenza da gioco d’azzardo apre a Reggio Emilia

Apre la prima comunità di recupero per la dipendenza dal gioco d’azzardo. La località rimarrà segreta per garantire la riservatezza degli ospiti della residenza.
A cura di Laura Murino
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A Reggio Emilia è stata aperta una struttura residenziale, chiamata Pluto, che accogliera la prima comunità terapeutica per giocatori d’azzardo. La residenza è totalmente gratuita per i residenti di Reggio Emilia che saranno accolti nella struttura secondo un programma personalizzato. I pazienti potranno essere ospitati dal centro da due settimane a tre mesi. Il sito dove è sorta l’iniziativa è tuttavia segreta perché, come spiega Matteo Iori presidente del Centro sociale Papa Giovanni XXIII, “i giocatori patologici sono persone che, a differenza dei tossicodipendenti, hanno spesso una situazione familiare e lavorativa stabile, garantire la privacy è fondamentale”. L’iniziativa durerà un anno ed è stata aperta grazie alla collaborazione dell’associazione Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, la Regione Emilia-Romagna e parte dei servizi pubblici. I pazienti che saranno accolti nella comunità saranno, infatti, segnalati dalle Ausl del territorio.

La volontà è quella di rendere permanente la struttura. “Se lo Stato incentiva il gioco – spiega Iori –, è giusto che sia sempre lo Stato a provvedere a curare le dipendenze patologiche e garantire il diritto di cura”. Matteo Iori spiega che “se alcuni giocatori d’azzardo facoltosi avevano già l’opportunità di seguire terapie in costose cliniche private, ben poco potevano fare i semplici cittadini che magari, proprio per il gioco d’azzardo, avevano dilapidato anche le ultime risorse familiari”. Il presidente del Centro sociale Papa Giovanni XXIII spiega che saranno utilizzate diverse metodologie terapeutiche nella cura degli ospiti della residenza, dalle sedute di psicoterapia di gruppo, colloqui individuali e test diagnostici specifici.

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