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Covid 19

Pregliasco è d’accordo sulla terza dose di vaccino Covid a tutti i medici: “Virus è più contagioso”

Il virologo Fabrizio Pregliasco a Fanpage.it: “D’accordo con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi di vaccinare tutti i sanitari. Questo è un nuovo virus, più contagioso, meno cattivo sembrerebbe in termini di effetti pesanti ma che comunque può bucare il vaccino. Ora c’è una fase calante, ce lo dicono i dati, però nel prossimo futuro avremo sbalzi termici, rientro a lavoro e meno smart working  per cui dovremmo comunque fare attenzione”.
A cura di Ida Artiaco
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"Sono d'accordo con la richiesta dell'ordine dei Medici di vaccinare con terza dose tutti i sanitari e non solo i più esposti e i fragili. Nuova ondata? Più contenuta grazie ai vaccini, ma ci sarà nelle prossime settimane, forse un'ondina". A parlare è Fabrizio Pregliasco, virologo e docente dell'Università Statale di Milano che a Fanpage.it ha fatto il punto della situazione Covid in Italia, partendo dai due temi più caldi del giorno: da un lato la terza dose di vaccino anti Coronavirus a tutti gli operatori sanitari e dall'altro l'aumento della capienza di cinema e teatri e la riapertura delle discoteche al vaglio del Cts.

Dott. Pregliasco, cosa ne pensa della richiesta della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi di vaccinare con terza dose tutti gli operatori sanitari e non solo i più fragili?

"La cosa è ancora più complicata. All'inizio si era detto addirittura che la terza dose andava fatta con priorità a quelli più esposti. Ma è difficile dirlo, rimangono quelle categorizzazioni che lasciano sicuramente fuori segmenti importanti. A mio avviso è difficile stabilire con esattezza chi vi appartiene, perché anche l'attività ambulatoriale anzi lo è forse di più che un reparto dove si è pronti a gestire situazioni simili e si è ben equipaggiati. Quindi cancellerei questa opzione. Sono d'accordo anche sull'eliminazione dell'opzione fragili, anche se lo vedrei più che altro come una questione di tempistica e pianificazione. Bisogna dare serenità al contesto sanitario, perché se si è sereni si lavora con maggiore lena ed obiettività. Quanto è fragile il collega fragile e chi lo stabilisce? Anche questo è un elemento di discutibilità".

Anche perché secondo gli ultimi dati Iss c'è stato un leggero aumento dei casi tra i sanitari…

"Purtroppo questa variante Delta è un nuovo virus, più contagioso, meno cattivo sembrerebbe in termini di effetti pesanti, e soprattutto il vaccino sta facendo vedere alla grande la sua efficacia nell'evitare la malattia più grave. Ma un po' buca, questo è inevitabile".

Crede che ci sarà un nuovo aumento dei casi anche nella popolazione generale?

"L'andamento di questa pandemia è un po' come le onde di un sasso in uno stagno, con aumenti facili della curva dei contagi dopo le riaperture e l'entusiasmo che ne segue. Ora c'è una fase calante, ce lo dicono i dati, però nel prossimo futuro avremo sbalzi termici, rientro a lavoro e meno smart working  per cui dovremmo comunque fare attenzione".

In quest'ottica crede sia giusto andare verso un aumento della capienza di teatri e cinema e la riapertura delle discoteche?

"È un desiderio ormai acuto e difficile da contrastare vista la situazione ad oggi abbastanza tranquilla. È chiaro che non c'è un manuale di gestione e che si dovrà navigare a vista per vedere se e come questa cosa diventerà un problema. Continuerei su una via di prudenza e di apertura lenta ma possibilmente inesorabile per non tornare indietro. Non escludo un nuovo aumento dei casi nelle prossime settimane, penso che ci sarà un'altra ondina, un colpo di coda".

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