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Prato, sesso e figlio con 15enne, al via processo. Il marito della donna: “Avanti insieme”

Iniziato questa mattina il processo a carico della donna di 32 anni rimasta incinta dopo aver avuto un rapporto sessuale con un minorenne, che oggi ha quindici anni. La donna ha dato alla luce anche un figlio. Il processo è stato aggiornato al 21 ottobre. Il marito ai giornalisti: “Sono stato vicino a mia moglie sin dall’inizio, non è semplice, andiamo avanti, lo facciamo soprattutto per i bambini”.
A cura di Davide Falcioni
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Ha avuto inizio questa mattina presso il tribunale di Prato il processo in rito immediato contro la donna pratese di 32 anni accusata di aver avuto rapporti sessuali con un minorenne, oggi 15enne, da cui ha avuto un figlio la scorsa estate. A processo anche il marito della donna, accusato di aver alterato il proprio stato civile dichiarando di essere lui il papà del bimbo. I coniugi sono arrivati al palazzo di giustizia di Prato e la 32enne, che si trova agli arresti domiciliari dal 27 marzo, non ha rilasciato dichiarazioni. "Stiamo discretamente bene – ha invece dichiarato il marito – affronteremo il processo insieme". Il processo, dopo l'udienza di stamani, è stato aggiornato al 21 ottobre prossimo ed è stata fissata un'altra udienza per il 28 ottobre. Uscendo dal tribunale il marito ha parlato di nuovo con i giornalisti: "Sono stato vicino a mia moglie sin dall'inizio, non è semplice, andiamo avanti, lo facciamo soprattutto per i bambini". Nessuna dichiarazione invece della donna.

Al processo non sono previste testimonianze del ragazzo: saranno usate le parole del racconto che il minorenne ha reso nei mesi scorsi durante l'incidente probatorio. La difesa della donna, rappresentata dagli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, sostiene da tempo che gli atti sessuali si sarebbero verificati solo dopo il compimento del quattordicesimo anno di età della presunta vittima;  il ragazzo aveva invece riferito alla madre di aver fatto sesso con la donna quando aveva ancora 13 anni. Nei mesi scorsi la difesa dell'imputata aveva chiesto la revoca della misura di custodia cautelare, per il fatto anche che la donna ha intrapreso un percorso psicoterapeutico, ma l'istanza è stata rigettata.

La trentaduenne: "Ero innamorata di lui, volevo dei figli"

La trentaduenne è finita nei guai dopo la denuncia della famiglia del quindicenne che aveva fatto scattare le indagini sulla vicenda. Il successivo test del dna sul neonato aveva certificato la paternità del ragazzo e alla fine del mese di marzo la donna è finita agli arresti domiciliari. Secondo i giudici è sicuro che al primo rapporto sessuale il giovane non aveva ancora quattordici anni, circostanza sempre smentita dalla donna. Di quel primo rapporto e della relazione con la trentunenne ha parlato lo stesso ragazzino al gip: “Una volta avevo mal di testa o ero stanco, ora non ricordo con esattezza, e mi sono sdraiato sul letto. Mi sono addormentato e quando mi sono svegliato lei era sopra di me. Non mi sono neppure accorto che era la mia prima volta. Avevo l’ormone del tredicenne”, avrebbe raccontato il ragazzo ricostruendo l'inizio della storia con l’infermiera, che gli impartiva lezioni di inglese. "Ero innamorata. Volevo lasciare mio marito per lui. Fare altri figli, ma non l'ho toccato fino a quando non ha compiuto 14 anni", aveva infine ammesso l'adulta, che è tuttora in cura da uno psichiatra.

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