Porto Recanati, gli scavi portano alla luce le ossa di un bambino di 8-10 anni e di un’adolescente

Si continua a scavare intorno al pozzo di un casolare a Porto Recanati, in provincia di Macerata, presso cui la Guardia di Finanza ha rinvenuto nel pomeriggio di mercoledì 28 marzo alcune ossa, sepolte sotto pochi centimetri di terra. Emergono ora dita, un bacino, costole, un avambraccio: in tutto trenta ossa, alcune delle quali potrebbero appartenere a un bambino, maschio o femmina, di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Altri ritrovamenti, tra cui una scarpa bianca, brandelli di foulard e di una maglia, un fermaglio e una collanina, individuano un soggetto femminile e potrebbero identificare la 15enne bengalese Cameyi Mossamet, scomparsa ad Ancona il 29 maggio 2010.
L'adolescente non arrivò mai alla scuola media Marconi che frequentava. Già allora le indagini condussero all'Hotel House, una struttura posta proprio di fronte al pozzo del macabro ritrovamento. L'edificio ospita circa duemila persone in stato di disagio e nel quale si registra un alto livello di criminalità, per lo più legata allo spaccio. Secondo l'attività investigativa di allora, la ragazza si recò qui in compagnia dell'amico diciannovenne. Le indagini non condussero molto lontano e l'inchiesta venne archiviata.
Le operazioni, grazie all'aiuto di un escavatore, si muovono ad un raggio di circa un metro e mezzo dal pozzo e ad una profondità di oltre tre metri. Se non dovessero essere rinvenuti altri elementi, gli scavi potrebbero essere conclusi nella stessa giornata di oggi, mentre tutti i reperti saranno inviati alla Polizia scientifica a Roma.