Pompiere ucciso di botte da un buttafuori a Rimini: chiesto giudizio immediato per Klajdi Mjeshtri
È stato chiesto dalla Procura di Rimini il rinvio a giudizio immediato per Klajdi Mjeshtri, il buttafuori di 28 anni di origini albanesi, attualmente detenuto in carcere e accusato dell'omicidio del pompiere Giuseppe Tucci avvenuto cinque mesi fa, davanti alla discoteca Frontemare di Miramare. Tucci era originario di Foggia ma prestava servizio all'aeroporto riminese ‘Federico Fellini'.
Secondo quanto è stato ricostruito dagli inquirenti, il 34enne sarebbe stato massacrato di botte all'esterno del locale a seguito di uno screzio nato su una ragazza. Il 28enne, fermato subito dopo l'omicidio, ora è detenuto nella casa circondarale ‘Casetti' dal 12 giugno scorso, quando è avvenuto il violento pestaggio, ed è difeso dagli avvocati Massimiliano Orrù e Piero Ippoliti del foro riminese.
La Procura, che in questo caso è stata rappresentata dal pubblico ministero Davide Ercolani, oltre ad aver chiesto l'avvio del processo penale, sostiene anche alcune aggravanti: la prima sarebbe relativa al fatto che l'uomo venne colpito mentre era trattenuto da altri due buttafuori, la seconda riguarderebbe invece la minorata difesa della vittima che, secondo quanto è stato ricostruito, era visibilmente alterata. L'ultima invece sarebbe quella legata all'abuso di prestazione d'opera, considerato il fatto che Mjeshtri lavorava come buttafuori nel locale.
La morte cerebrale di Tucci era stata dichiarata il giorno successivo ai fatti, il decesso ero avvenuto mentre si trovava ricoverato in ospedale in gravissime condizioni. Il 34enne, che ha lasciato una compagna, un figlio adolescente e il padre anziano, quella notte sarebbe stato appunto ‘colpevole' di aver infastidito la fidanzata del 28enne albanese. Dopo insulti e minacce, si sarebbe arrivati all'esplosione di violenza da parte del buttafuori.