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Pluralismo Rai: presto talk show a conduttori alterni?

Alessio Butti ha presentato in Commissione vigilanza un testo che prevede ogni settimana l’alternanza dei conduttori nelle trasmissioni politiche di approfondimento. L’obiettivo è garantire il pluralismo in Rai.
A cura di Alfonso Biondi
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Ballarò e Annozero

Come si realizza il pluralismo nella televisione pubblica? Domanda ostica, senza alcun dubbio. A dare una risposta ci ha provato Alessio Butti, senatore del Popolo della Libertà e membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Dinnanzi alla vigilanza Butti s'è lagnato del fatto che occupare sempre le serate di martedì e il giovedì "è diventata una rendita a vantaggio di alcuni conduttori". Tradotto: a chi sta al governo non va giù che Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, e Michele Santoro, conduttore di Annozero, vadano in onda tutte le settimane, anche perché i 2 non sono sicuramente annoverabili tra gli amici del Presidente del Consiglio.

Qual è allora la proposta del senatore? Semplice. Ogni settimana, sia il martedì sia il giovedì, i conduttori tradizionali (Floris e Santoro) dovranno alternarsi con altri loro colleghi che hanno una visione delle cose un po' diversa o, se volete, un po' meno di sinistra. Ecco uno stralcio del testo depositato:

Tenuto conto dell'attuale distribuzione, durante la settimana, delle diverse tipologie di trasmissioni che concentrano nella prima serata del martedì e del giovedì i programmi più importanti di approfondimento politico, onde evitare il determinarsi di una evidente posizione dominante da parte di alcuni operatori dell'informazione rispetto ad altri, la Rai valuti l'opportunità di sperimentare l'apertura di altri spazi informativi e/o di approfondimento affidati ad altri conduttori, da posizionare negli stessi giorni, alla stessa ora, sulle stesse reti e con le stesse risorse esistenti secondo una equilibrata alternanza settimanale.

La proposta non ha lasciato senza parole le opposizioni. I primi commenti arrivano da Massimo Donadi, capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, che ha dichiarato che "E' imbarazzante il tentativo del Pdl di mettere il bavaglio all'informazione"; per Flavia Perina di  Fli, invece, "il problema è che il bilancino che Butti utilizza per misurare l'equilibrio nel sistema televisivo si applica solo a quegli spazi dell'informazione Rai dove non domina la retorica governativa, ma trova spazio anche la polemica anti-governativa". Non sappiamo se la proposta andrà in porto oppure no, ma quello che è sicuro è che continuerà a far discutere, vista anche la volontà del governo di varare velocemente la cosiddetta legge bavaglio.

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