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Picchia vicepreside del figlio per rimprovero, arrestato per violenza a pubblico ufficiale

Il docente pestato: “Non ho reagito perché c’erano miei alunni, abbiamo fatto tante lezioni sul rispetto delle regole e sul linguaggio non violento, reagendo avrei annullato tutto quello che avevo cercato di insegnare loro e non me lo sarei mai perdonato”.
A cura di Antonio Palma
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A causa di un rimprovero che gli insegnanti avevano rivolto al figlio loro alunno, si era presentato alla scuola frequentata dal minore e improvvisamente si era scagliato contro il vicepreside dell'istituto, aggredendolo a pugni  e mandandolo in ospedale, come hanno raccontato diversi testimoni. Nelle scorse ore, a una settimana dall'accaduto, gli agenti di polizia della Questura di Foggia hanno arrestato il presunto responsabile dell'aggressione al vicepreside della scuola media ‘Murialdo' della città pugliese. Il 38enne, che precedenti penali, dovrà rispondere ora dei reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni gravi.

Il docente colpito, il professor Pasquale Diana, infatti è stato raggiunto da diversi colpi al volto, subendo anche traumi all'addome e ha dovuto ricorrere alle cure mediche in ospedale dove i medici gli hanno riscontrato lesioni guaribili in 30 giorni. Contro il 38enne emessa una ordinanza di custodia ai domiciliari. In considerazione della pericolosità sociale dell'uomo, nei suoi confronti il questore di Foggia, Mario Della Cioppa, ha provveduto anche a firmare la proposta del Tribunale di Bari per l'applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Secondo la ricostruzione fornita in una nota dell’istituto, tutto sarebbe iniziato da un rimprovero del minore perché spingeva e rischiava di far cadere le compagne in fila davanti a lui. Il ragazzo era stato preso per il braccio e allontanato dalla fila dal vicepreside, ma il giorno successivo il padre si è presentato in classe aggredendo il docente. "Il professore non ha reagito in alcun modo ai numerosi e violenti colpi che gli venivano inferti alla testa e all'addome, fino a quando i presenti non sono riusciti ad allontanare l'aggressore", sottolineano dalla scuola.  "Non ho reagito, perché c'erano miei alunni" ha raccontato Pasquale Diana, aggiungendo: "Abbiamo fatto tante lezioni sul rispetto delle regole e sul linguaggio non violento, reagendo avrei annullato tutto quello che avevo cercato di insegnare loro e non me lo sarei mai perdonato".

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