Perché Andrea Sempio, Marco Poggi e Alberto Stasi saranno interrogati allo stesso giorno e alla stessa ora

Le nuove indagini sul delitto di Garlasco entreranno ancora di più nel vivo. Domani 20 maggio è il giorno di domande e risposte davanti a investigatori e inquirenti per Alberto Stasi, Andrea Sempio e Marco Poggi. Cosa succederà non è dato a sapersi anche perché gli avvocati hanno ricevuto solo la convocazione di presentarsi all‘interrogatorio senza che i magistrati svelassero ulteriori dettagli. Quello che sappiamo per certo è che Andrea Sempio e Alberto Stasi si presenteranno alla stessa ora e tutti e due in Procura a Pavia. Si incroceranno tra i corridoi? Si saluteranno? Loro (uno condannato per l'omicidio di Chiara Poggi e l'altro nuovo indagato) non sono mai stati amici, ma ora si trovano di nuovo al centro di uno dei casi più mediatici d'Italia a distanza di 18 anni dal delitto.
Sempre domani alla stessa ora ma a qualche chilometro più in là, in una caserma in zona Mestre, verrà sentito anche Marco Poggi, il fratello della vittima. Ma perché tutti e tre verranno sentiti alla stessa ora, ovvero alle 14?
Perché Stasi, Sempio e Marco Poggi verranno interrogati nello stesso momento
Stando alle informazioni rese a Fanpage.it, la decisione di procedere con uno stesso orario è dettato dal fatto che si teme una fuga di notizie. Ovvero che uno dei tre venisse informato su domande e contenuti di uno degli altri due interrogatori. Ecco quindi che verranno sentiti tutte e tre contemporaneamente.
Certo è che domani per la prima volta il pool di magistrati di Pavia che si occupano della riapertura del caso – ovvero il procuratore aggiunto Stefano Civardi e le pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza – sveleranno almeno in parte quello che hanno in mano. O meglio, se hanno qualcosa di inedito rispetto al 2016 quando era stato aperto un fascicolo su Andrea Sempio e poi chiuso con l'archiviazione.
Le parole dell'avvocata di Alberto Stasi
A Fanpage.it l'avvocata di Alberto Stasi, Giada Bocellari, spiega che lui sarà "testimone assistito". Ma cosa significa? "L'indagato ha la facoltà di non rispondere, può rendere dichiarazioni spontanee…insomma può fare quello che vuole. Stasi è giudicato in via definitiva in un procedimento connesso quindi non ha le stesse garanzie dell'indagato o dell'imputato. Per cui diventa sostanzialmente testimone assistito: questo vuol dire che su tutto ciò che non riguarda la sua diretta responsabilità è un testimone, quindi ha l'obbligo di rispondere e di dire la verità. L'unica cosa è che non può essere obbligato a deporre su quei fatti per i quali è stata pronunciata la sentenza di condanna nei suoi confronti. Quindi a domande dirette sulla sua responsabilità può non essere obbligato a rispondere. Questa è la disciplina del testimone assistito ed è per questo che deve essere presente l'avvocato". L'avvocata Bocellari tiene a precisare: "Non ci siamo mai avvalsi della facoltà di non rispondere. Anche questa volta la nostra intenzione è di rispondere a tutte le domande". Marco Poggi invece è un testimone quindi non potrà presentarsi con il suo avvocato, ovvero Francesco Compagna.
Garlasco, summit tra inquirenti e investigatori in vista degli interrogatori
Intanto in vista degli interrogatori di domani 20 maggio questa mattina presso il Comando provinciale dei Carabinieri di via Moscova a Milano si è tenuto un summit tra inquirenti e investigatori proprio sul caso di Garlasco. Intorno alle 12 secondo indiscrezioni si sono incontrati il sostituto procuratore di Pavia Stefano Civardi e la pm Giuliana Rizza con i vertici del Nucleo investigativo: obiettivo del summit è quello di organizzarsi in vista degli interrogatori di domani. Domani è il giorno in cui ai tre convocati i magistrati potrebbero svelare parte delle loro indagini e da qui presentare una serie di domande.