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Per avere soldi dai genitori si filma mentre distrugge casa con un coltello: chiesti 5 anni di carcere

A processo un quarantenne modenese, accusato di maltrattamenti nei confronti degli anziani genitori, di un episodio di estorsione e uno di tentata estorsione nei confronti della sorella.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Avrebbe maltrattato i genitori per anni fino a quando, per convincerli a dargli del denaro, si è ripreso con il cellulare mentre distruggeva la loro casa, mobili, vestiti e suppellettili vari con un grosso coltello. E ora è accusato di maltrattamenti nei confronti degli anziani genitori, di un episodio di estorsione e uno di tentata estorsione nei confronti della sorella. Tutti reati aggravati dall’utilizzo di un’arma.

A raccontare il caso di questo quarantenne modenese –  con un passato di tossicodipendenza e sottoposto al divieto di dimora nella regione – è il Resto del Carlino secondo cui il giudice ha chiesto per l’imputato una pena di cinque anni e quattro mesi di carcere.

Secondo la ricostruzione, i genitori del 40enne avevano denunciato anche il fatto che lui era solito ascoltare musica a tutto volume e fare rumore, tutto con un obiettivo: non farli dormire di notte. A seguito dei violenti litigi spesso i genitori avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. L’uomo avrebbe fatto “dispetti” e minacciato i genitori, secondo la difesa per farsi dare soldi per l’acquisto della droga ma mai sarebbe stato violento.

A intervenire anche l’avvocata dell’uomo, Giulia Giusti: "Il caso è particolare poiché non vi è stata violenza fisica, il mio assistito ha minacciato sicuramente in maniera violenta i genitori ma non ha alzato le mani in nessuna occasione. La violenza verbale non è mai sfociata in aggressione. Nell’ultimo episodio ha iniziato a sfasciare i mobili con un coltello, è vero, ma nessuno era presente in casa. Per i maltrattamenti ho chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste e che venisse riqualificato il reato di estorsione in tentata estorsione".

L’imputato nel corso del processo ha reso spontanee dichiarazioni, parlando del suo passato di tossicodipendenza. "Mi sono sempre sentito trattare come tossico e non come un figlio e basta" ha detto al giudice, chiedendo scusa per quanto accaduto la scorsa estate, quando ha distrutto la casa dei suoi.

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