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Per Asia e Macchia, cani che sbranarono un bimbo, arriva seconda chance: saranno riabilitati

Il caso dei due Dogo Argentini di Mascalucia (Catania) fece molto scalpore all’epoca: la madre del bimbo ucciso fu condannata a 18 mesi di carcere, i due animali non furono abbattuti ed oggi è arrivata la notizia del loro percorso di recupero comportamentale.
A cura di Biagio Chiariello
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 Era il 16 agosto del 2016 quando “Asia” e “Macchia”, due esemplari di Dogo Argentino, azzannarono alla gola uccidendo sotto gli occhi della madre di 34 anni un bambino di un anno e mezzo nel giardino di una villa di avvia del Bosco, a Mascalucia (Catania).

Una vicenda che fece molto discutere all’epoca: la donna fu infatti condannata a diciotto mesi di reclusione per omicidio colposo ma con pena sospesa e beneficio della non menzione della condanna nel casellario giudiziale. Le due bestie killer non furono abbattute ed oggi, in una struttura in Trentino Alto Adige, è iniziato il loro percorso di recupero comportamentale. Lo rende noto l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) del capoluogo etneo, al Asia e Macchia erano stati affidati in via definitiva dopo che l’Autorità Giudiziaria e i Servizi veterinari dell’Asp 3 avevano dato parere positivo a tale soluzione proposta dallo stesso Enpa all’indomani del sequestro. Ora saranno seguiti da Giusy D’Angelo, educatrice della stessa associazione, che ha alle spalle una lunga esperienza nella riabilitazione dei cani, in particolare ex combattenti. “I primi interventi sui due Dogo – fa sapere l’Enpa tramite la propria Sezione di Catania – stanno dando risultati molto incoraggianti che lasciano ben sperare per un loro pieno reinserimento sociale”.

A seguito della tragedia, per far in modo che i due cani non venissero abbattuti e per chiedere il loro trasferimento n un Centro Cinofilo di Riabilitazione, fu organizzata una petizione on line su chance.org che in 48 ore raggiunse le 24mila firme.

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