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Pegah attivista iraniana a Sanremo: “Ho raccontato agli italiani ciò che è nel cuore degli iraniani”

Pegah Moshir Pour italiana di origine iraniana è consulente in una multinazionale e attivista dei diritti umani e digitali. Il suo monologo a Sanremo sulla condizione del popolo iraniano ha commosso il pubblico internazionale: “Posso raccontare ciò che accade in Iran perché italiana”.
A cura di Daniele Balestreri
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Pegah Moshir Pour
Pegah Moshir Pour

Il suo discorso sulla condizione delle donne in Iran e sulle repressioni alla liberà nel Paese degli ayatollah ha commosso il pubblico di Sanremo proponendo alla kermesse un momento di riflessione su una  questione spesso trascurata nel dibattito pubblico internazionale. Lei è Pegah Moshir Pour, un’attivista iraniana di 31 anni che vive in Italia da quando ne aveva nove.

Nel settembre dello scorso anno la morte della giovane curda Mahsa Amini, arrestata e a Teheran uccisa dalla polizia morale perché non indossava correttamente l’hijab, il velo tradizionale, ha innescato una nuove proteste in tutto il Paese. Da allora Pegah, content creator di successo, già impegnata nel mondo dell'attivismo ha deciso di fare della situazione in Iran la battaglia prioritaria della sua vita per sostenere le donne iraniane e più in generale i diritti, creando contenuti per denunciare la repressione quotidiana.

C'è tanta disinformazione sull'Iran e la sua storia. Il velo, ad esempio, non è un'imposizione religiosa ma solo della guida suprema che è a capo del governo iraniano. Quindi non c'entra nulla l'Islam”, ha spiegato Pegah ai microfoni di Fanpage. “Il popolo iraniano non vuole più essere coperto da questo velo che viene messo sull'intero Paese e spero un domani di poterci tornare”, ha aggiunto l'attivista.

Dopo Sanremo molti iraniani e italiani mi hanno scritto per ringraziarmi

Se già negli ultimi quattro mesi Pegah ha ricevuto numerosi attestati di stima e sostegno per il suo lavoro di divulgazione, nelle ore successive al suo intervento a Sanremo i messaggi si sono moltiplicati in modo esponenziale. “Sono molto contenta del risultato di Sanremo perché quello che doveva arrivare è arrivato. Tantissimi italiani che non avevano la più pallida idea di cosa passano le persone in Iran mi hanno scritto su Instagram, così come tanti iraniani”.

Il successo del suo monologo e la condivisione su numerose pagine molto seguite le hanno permesso di uscire finalmente dallo Shadow ban di Instagram. “Sono molto contenta perché così le mie informazioni possono arrivare a tanti”, ha evidenziato Pegah ricordando come abbia dovuto lottare contro numerosi detrattori che hanno segnalato i suoi account.

C'è molta paura ad esporsi ma io posso in quanto cittadina italiana

C'è molta paura nell'esporsi, anche solo partecipare ad una manifestazione perché le persone vengono registrate e schedate  e nel momento in cui tornano in Iran hanno delle ripercussioni e non sappiamo che fine potrebbero fare. Io essendo anche italiana ho la possibilità di poter parlare”, ha spiegato Pegah ammettendo che lei stessa ha un po' di paura.

Il 20 febbraio il Consiglio dell'Unione Europa voterà una legge molto importante mettendo nella lista dei terroristi il corpo dei Guardiani della rivoluzione che risponde alla guida suprema ed è molto violento non solo con il popolo iraniano, ma anche con coloro che si trovano fuori. Dobbiamo pressare i nostri rappresentanti affinché possano votare a favore in quanto già il Parlamento europeo ha approvato questa risoluzione”, è l'appello lanciato da Pegah.

Nei prossimi mesi la giovane attivista sarà impegnata in particolare nelle scuole. “Mi piace moltissimo parlare con i ragazzi. Sono molto ricettivi e forse hanno più loro il concetto di libertà. Dobbiamo tenerci stretto e difendere quello che abbiamo in Italia”, ha ammonito.

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