Papa Leone XIV incoraggia gli esorcisti: “Il loro è un ministero necessario per vincere su Satana”

Papa Leone XIV ha voluto far sentire la sua vicinanza agli esorcisti riuniti in occasione del quindicesimo convegno internazionale dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie), che si è svolto a Sacrofano dal 15 al 20 settembre. Attraverso un messaggio firmato dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice ha espresso "apprezzamento per i sacerdoti che si dedicano al delicato e quanto mai necessario ministero dell'esorcista", incoraggiandoli a viverlo non solo come strumento di liberazione dal maligno, ma anche come "ministero di consolazione".
Il Santo Padre ha invitato a sostenere i fedeli "realmente posseduti dal maligno con la preghiera e l'invocazione della presenza efficace di Cristo", affinché, tramite il sacramentale dell'esorcismo, il Signore conceda la vittoria su Satana. Un’esortazione che sottolinea la dimensione pastorale di questo ministero, chiamato a unire fermezza spirituale e capacità di conforto verso chi soffre.
Una comunità mondiale riunita a Sacrofano
Al convegno hanno preso parte circa 300 esorcisti e loro collaboratori provenienti da ogni continente. A guidare i lavori è stato padre Francesco Bamonte, presidente dell’associazione, che ha ricordato con gratitudine la figura di don Gabriele Amorth, fondatore e primo presidente dell’Aie, a nove anni dalla sua scomparsa. L’eredità di Amorth, figura centrale nella storia recente dell’esorcismo, è stata evocata come riferimento per i sacerdoti che oggi portano avanti questo ministero.
Celebrazioni e riflessioni
Il programma ha incluso diverse celebrazioni liturgiche. Tra i principali celebranti, il cardinale Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, e lo stesso cardinale Parolin. Roche ha parlato del significato dell’accompagnamento ecclesiale ai fedeli che soffrono per l’azione del maligno, evidenziando come queste persone, nella loro sofferenza, partecipino alle stesse piaghe di Cristo.
Parolin, nella sua omelia, ha invece ricordato che "servire nella Chiesa è ricevere un dono che va custodito e rinnovato nell’umiltà". Ha sottolineato come l’esorcista eserciti un ministero che non appartiene a lui personalmente, ma a Cristo e alla comunità ecclesiale. L’atto dell’esorcismo, ha aggiunto, non è dunque mai un gesto individuale, ma espressione della Chiesa stessa che intercede per i suoi fedeli.