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Papa Francesco: “Come sto? Benissimo. Guerra Israele-Hamas, servono due Stati”

L’intervista a Papa Francesco del direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci: “Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. La soluzione saggia è due popoli due Stati. L’accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale. Lgbt? La Chiesa accoglie tutti”.
A cura di Ida Artiaco
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"Come sto? Sono ancora vivo". Così ha risposto Papa Francesco a una delle domande che gli sono state rivolte dal direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, nell'intervista andata in onda al termine del telegiornale delle 20 di stasera.

"Ho il problema del ginocchio che sta migliorando, adesso posso camminare bene. Poi ho avuto due interventi alla pancia: il primo per una diverticolite nel colon trasversale, mi hanno tolto un pezzo, e poi succede quello che succede quando ti aprono la pancia. E l'ultima ho fatto l'intervento. Adesso sto benissimo, posso mangiare di tutto", ha detto.

Bergoglio, che nei mesi scorsi aveva avuto una serie di problemi di salute, che lo avevano portato per due volte al ricovero all'ospedale Gemelli di Roma, ha parlato soprattutto della guerra in corso tra Hamas e Israele. "Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo. Sono entrati nei kibbutz, hanno preso ostaggi. Hanno ucciso qualcuno. E poi la reazione", ha detto il Santo Padre.

Guerra Hamas-Israele

Il quale ha aggiunto che "nella guerra uno schiaffo provoca l'altro. Uno forte e l'altro più forte ancora e così si va avanti. La guerra è una sconfitta. Io l'ho sentita come una sconfitta in più. Due popoli che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia: due popoli due Stati. L'accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale".

Sempre a proposito di quanto sta succedendo in Medio Oriente, il Papa ha poi spiegato che "purtroppo l'antisemitismo rimane nascosto. Lo si vede, i giovani per esempio, di qua e di là che fanno qualche cosa. È vero che in questo caso è molto grande ma c'è qualche cosa sempre di antisemitismo e non è sempre sufficiente vedere l'Olocausto che hanno fatto nella seconda guerra mondiale, questi 6 milioni uccisi, schiavizzati e non è passato. Purtroppo, non è passato. Non saprò spiegarlo e non ho spiegazioni, è un dato di fatto che io vedo e non mi piace".

L'importante è evitare una ulteriore escalation. "Sarebbe la fine di tante cose e di tante vite. Io penso che la saggezza umana fermi queste cose. Sì, c'è la possibilità ma … e a noi questa guerra ci tocca per quello che significa Israele, Palestina, la Terra Santa, Gerusalemme ma anche l'Ucraina ci tocca perché è vicina. Ma ci sono tante altre guerre che a noi non toccano: Kivu, lo Yemen, il Myanmar con i Rohingya che sono dei martiri. Il mondo è in guerra ma c'è l'industria delle armi dietro", ha precisato il Santo Padre.

Cop 28 e migranti

Alla domanda se andrà alla Cop 28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Dubai, ha risposto: ", andrò a Dubai. Credo che partirò il primo dicembre fino al 3 dicembre. Starò tre giorni lì".

Infine, sulla questione migranti ha chiesto all'Europa di aiutare l'Italia e i Paesi dove si verificano gli sbarchi. "Io sono figlio di migranti ma in Argentina siamo 46 milioni credo e soltanto indigeni proprio lì sono 6 milioni non di più. Gli altri tutti migranti. È proprio un paese fatto di migrazioni: italiani, spagnoli, ucraini russi Medio Oriente tutti. E tanti del Medio Oriente, per esempio in Argentina gli diciamo turchi perché arrivavano con il passaporto turco del grande impero ottomano e io sono abituato a vivere in un paese di migranti".

Lgbt e donne nella Chiesa

Il Papa nel corso dell'intervista ha toccato anche il tema degli omosessuali e la Chiesa. "La Chiesa riceve le persone, tutti e non si domanda come sei. Poi dentro ognuno cresce e matura nella sua appartenenza cristiana. È vero che oggi è un po' alla moda parlare di questo. La Chiesa riceve tutti coloro che possono essere battezzati. Le organizzazioni non possono essere battezzate. Le persone sì", ha sottolineato il Pontefice.

Infine, Bergoglio ha dichiarato che "il futuro della Chiesa è delle donne. Qui, per esempio in Vaticano ci sono più donne nel lavoro, per esempio la vicegovernatrice dello Stato Vaticano è una donna, una suora, e il governatore ha un ruolo più generico ma quella che comanda è lei. Nel consiglio dell’economia che sono sei cardinali e sei laici, di questi sei laici, cinque sono donne. Poi ci sono già segretarie al posto dei monsignori: il segretario della vita consacrata è una donna dello sviluppo umano integrale una donna, nella commissione per scegliere vescovi ci sono tre donne, perché le donne capiscono cose che noi non capiamo, le donne hanno un fiuto speciale per la situazione e ci vuole, credo che vanno inserite nel lavoro normale della Chiesa".

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