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Palermo, torna a casa dopo le dimissioni dall’ospedale e il giorno dopo muore

Tre sanitari del Pronto soccorso del Buccheri La Ferla sono stati iscritti nel registro delle persone indagate. L’accusa è di concorso in omicidio colposo. Sarà l’autopsia a stabilire se il decesso di Provvidenza Mirisola, 58 anni, sia stato responsabilità dei medici, come sostengono i familiari che hanno presentato un esposto-denuncia, o una tragica fatalità, che non poteva essere evitata.
A cura di Biagio Chiariello
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Una donna di 58 è morta dopo essere stata dimessa dall’ospedale dove era ricoverata. La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sulla vicenda che ha visto sfortunata protagonista Provvidenza Mirisola, originaria di Ficarazzi, deceduta dopo che il giorno precedente era stata curata e dimessa dai sanitari del Buccheri La Ferla di Palermo. La famiglia avrebbe presentato un esposto, parlando di un presunto caso di malasanità. Il corpo della donna è stato sottoposto ad autopsia. Pare che la 58enne si fosse recata al Pronto Soccorso del nosocomio e che fosse stata dimessa dopo aver ricevuto delle cure. Avrebbe accusato una aritmia cardiaca. Circa 24 ore dopo l’aggravamento improvviso delle sue condizioni e la tragica fine. Al Buccheri La Ferla è scattata l'inchiesta e tre medici in servizio al pronto soccorso sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di concorso in omicidio colposo. Ora sarà l’esame autoptico, avvenuto già ieri, a stabilire le cause del decesso.

Secondo una prima ricostruzione Provvidenza si era presentata al pronto soccorso mercoledì 26 coi sintomi di una aritmia cardiaca. La paziente era stata presa in cura da uno dei medici indagati, che per primo l’ha visitata. Dopo gli esami di routine le è stata somministrata una terapia farmacologica, sotto il controllo degli altri due sanitari coinvolti. Terapia che nella serata avrebbe dato gli effetti sperati. Almeno quelli previsti dal protocollo. La signora è stata dimessa ed ha potuto fare ritorno alla sua abitazione di Ficarazzi. A quanto pare sarebbe stata lei stessa a dire di stare meglio. Poi la notte a casa e ieri mattina un improvviso aggravarsi delle condizioni della paziente. A quel punto i familiari hanno capito la gravità ed hanno subito chiamato un’ambulanza del 118. La prima giunta sul posto non aveva l’attrezzatura per la rianimazione cardiologica. La seconda accorsa poco dopo era fornita di tutti gli strumenti di pronto intervento cardiologico, ma non è riuscita a strappare alla morte Provvidenza. Toccherà ora ai periti accertare se dietro il decesso di ci siano state omissioni o leggerezze.

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