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Palermo, medico accetta solo pazienti con Green Pass: “Così li convinco a vaccinarsi”

L’ortopedico Pietro Bica ha comunicato su Facebook la scelta di far entrare nel suo studio solo pazienti vaccinati dal 1° settembre. Diverse le critiche, soprattutto da chi cita il Giuramento di Ipprocrate, “Non posso permettermi uno stop lavorativo per la quarantena in caso di contagio. In ospedale c’è l’obbligo del tampone. Da me decido io”
A cura di Biagio Chiariello
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"L'attuale situazione epidemiologica mi ha convinto a non accettare più pazienti non vaccinati a partire dal 1° settembre. Lo devo innanzitutto ai vaccinati per garantire loro la massima sicurezza, alla mia famiglia, agli amici che frequento (solo se vaccinati) e a me stesso. Non è certamente paura della malattia (tra vaccinati è diventata una normale influenza), ma non posso permettermi uno stop lavorativo a causa della prevista quarantena in caso di contagio, cosa che ovviamente sta a cuore anche a chi viene a farsi visitare presso il mio studio. Spero che altri colleghi si comportino allo stesso modo". Questo il messaggio che si legge sulla pagina Facebook del medico ortopedico Pietro Bica.

Una decisione, quella di accettare praticamente solo pazienti muniti di Green Pass, criticata da molti utenti del social network. Diversi citano soprattutto il Giuramento di Ippocrate, secondo il quale ogni medico è tenuto a prestare cure a tutti coloro che ne hanno bisogno. "Io lavoro anche in ospedale e ovviamente se arriva un paziente in ospedale presterò la mia opera che sia vaccinato o meno" evidenzia Bica in un'intervista a Repubblica. "Ma come sappiamo tutti, per l'accesso anche solo al pronto soccorso, viene fatto un tampone e le misure di sicurezza sono molto rigide. Ma al mio studio la cosa è diversa, mi sento libero di far entrare chi mi dà garanzia di sicurezza. E non credo affatto che questo sia un atteggiamento discriminatorio" spiega.

Come hanno reagito i suoi pazienti? "Una paziente che ho operato in piena epidemia per una frattura alla clavicola, no-vax convinta, mi ha chiamato per dirmi:  ‘E a me chi me la toglie la placca?'. E io le ho risposto: ‘Si vaccini e poi ne parliamo'" dice il medico. "Lo farò sul serio, la mia è ben più di una provocazione. E spero lo facciano molti miei colleghi. Intanto posso dirle che molti altri professionisti, che operano in altri settori, hanno preso analoghe decisioni" conclude.

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