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Ossa a San Benedetto del Tronto, i primi risultati dell’autopsia: è una donna

Primi risultati dell’autopsia sui resti umani rinvenute sulla riva di San Benedetto del Tronto (Ascoli). Attesa per i riscontri del DNA che verrà confrontato con quello degli scomparsi del territorio. Busto e gambe in stato di scheletrizzazione sono stati scoperti per caso da un uomo che faceva jogging la scorsa domenica.
A cura di Angela Marino
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Sono di una donna i resti trovati sulla spiaggia di San Benedetto del Tronto. È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia sui resti umani scheletrizzati rinvenuti sulla riva della cittadina alle porte di Ascoli Piceno, all’altezza della foce del torrente Ragnola. L'esame, condotto dalla dottoressa Sabina Canestrari, medico legale incaricato dalla Procura di Ascoli Piceno, ha contestualmente escluso che possa trattarsi di Camila, la trans scomparsa lo scorso 3 luglio da Marina di Montemarciano, di cui alcuni giornali avevano parlato.

La chiave del giallo nel DNA

La presenza di ovaie nei resti ha consentito di attribuire con sicurezza le ossa a una donna la cui età, secondo il medico legale, si attesta intorno ai cinquanta. Agli esami medico legali – sono stati effettuati i prelievi necessari per estrarre in laboratorio il DNA da comparare con quello degli scomparsi – seguirà un esame merceologico. Per ora, è stata individuata la marca (Lee) degli shorts di jeans rinvenuti sulle ossa. Resta oscura, almeno per il momento, la causa della morte. I resti, ridotti ai soli busto e gambe, sono stati scoperti domenica 19 novembre da un uomo che faceva jogging in spiaggia. Il personale della capitaneria di porto e i poliziotti  hanno provveduto al recupero.

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