Omicidio Senigallia, la vittima prima di morire: “Venite, mio padre mi ha sparato”

"Aiuto, mio padre mi ha sparato" sarebbe riuscito a dire, prima di morire, Alfredo Pasquini, il 26enne ucciso dal padre, Loris, 73enne, ieri sera a Senigallia. Lo stesso ragazzo ha chiamato i soccorsi dopo aver raggiunto la sua stanza da letto al piano superiore della casa di campagna nella frazione di Roncitelli, dove viveva con l'uomo che gli ha sparato: un colpo alla giugulare, partito da una Beretta calibro 9 detenuta illegalmente. L’uomo è stato sottoposto a fermo e trasferito nel carcere di Montacuto a notte fonda. Ha subito ammesso il delitto, al quale avrebbe assistito anche la madre di Alfredo, una donna peruviana, arrivata ieri sulla scena del crimine attorno alle 20, urlando "Perchè hai ucciso mio figlio?". Se la dinamica sarà confermata, Loris Pasquini sarà accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela diretta della vittima.
Perchè Loris Pasquini ha ucciso il figlio
Gli investigatori hanno sentito anche la donna, tra le altre testimonianze, oltre a recuperare informazioni per delineare il profilo del padre-killer. Alfredo Pasquini era ragazzo afflitto dalla dipendenza dalla droga, cresciuto, secondo i racconti dei conoscenti, in un clima familiare "complicato". Il padre, Loris, aveva avuto tre relazioni ufficiali. Un primo matrimonio con una commerciante del posto, da cui ha avuto una figlia e durato pochi anni, poi il matrimonio con la madre di Alfredo, una una donna di origini peruviane residente a Senigallia. Una relazione caratterizzata da parecchie discussioni, anche accese tanto che più volte sarebbe dovuta intervenire la Polizia. Dopo la separazione, l'anziano aveva viaggiato in Thailandia, dove ha conosciuto l'attuale compagna.
Le liti tra Loris e Alfredo Pasquini
Anche tra Loris Pasquini e il figlio le liti erano frequenti. L'ultima proprio ieri sera col 26enne che avrebbe preso a calci l'auto del padre, prima che questo gli sparasse. Per risolvere i suoi problemi di tossicodipendenza, Alfredo aveva provato ad andare in una comunità. Ma pare che negli ultimi tempi fosse entrato in brutti giri che avevano acuito i dissidi col padre. A quanto raccontato, soffriva anche di problemi psichiatrici che spesso lo portavano ad essere violento.