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Dramma a Senigallia, padre spara e uccide il figlio di 27 anni. I vicini: “Litigavano sempre”

Il dramma si è consumato nel pomeriggio di oggi in una villetta della frazione Roncitelli di Senigallia. Sul posto i sanitari del 118 e i carabinieri. Quando sono arrivati i soccorsi, però, per Alfredo Pasquini non c’era più nulla da fare: raggiunto al collo da un colpo di pistola. Il genitore, Loris, 73enne, invece è stato fermato poco dopo dai militari.
A cura di Antonio Palma
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immagine di repertorio
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Dramma famigliare nelle scorse ore a Senigallia, in provincia di Ancona, dove un uomo di 73 anni, Loris Pasquini, ha sparato e ucciso volontariamente il figlio di 27 anni, Alfredo, nella casa di famiglia, in via Sant'Antonio. Il dramma si è consumato nel pomeriggio di oggi, lunedì 29 marzo, intorno alle 17.45. A lanciare l'allarme sono stati i vicini di casa della vittima e dell'omicida che hanno chiamato il 118 e i carabinieri dopo aver sentito lo sparo e il trambusto. Quando sul luogo del delitto sono arrivati i primi soccorsi, però, per il ragazzo purtroppo non c'era più nulla da fare, era gravemente ferito ma è morto poco dopo. Vista la gravità dei fatti, la centrale operativa aveva fatto alzare in volo anche l'elisoccorso che però è dovuto tornare indietro poco dopo. I primi sanitari accorsi infatti hanno dovuto dichiararne il decesso sul posto. Al fatto ha assistito anche la seconda moglie di Loris Pasquini, una straniera che si trova in stato di choc.

La tragedia è avvenuta in una villetta della frazione Roncitelli, una casa isolata alla periferia del comune di Senigallia, dove oltre ai sanitari sono accorsi subito anche i carabinieri che hanno preso in custodia il 73enne. L'uomo infatti è stato arrestato poco dopo dai militari dell'arma in attesa delle decisioni dell'autorità giudiziaria che lo interrogherà. Sul luogo dell'accaduto sono accorsi poi anche gli uomini della scientifica dei carabinieri per i rilievi del caso che aiuteranno a ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.

Dalle primissime informazioni sembra che tra padre e figlio comunque i rapporti non fossero buoni tanto che tra i due i litigi in casa pare fossero frequenti: più volte i carabinieri erano dovuti intervenire in quella casa per diverbi, anche violenti tra i due, "per i motivi più svariati" dicono gli investigatori. Un vicino avrebbe assistito all'inizio della lite, poi finita in tragedia: il 27enne avrebbe preso a calci l'auto del padre, mentre quest'ultimo stava rientrando in casa. Alfredo sarebbe stato raggiunto al collo da un colpo di pistola sparato dal padre lo avrebbe ferito alla giugulare rivelandosi fatale.

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