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Omicidio Nicoletta Indelicato, così Margareta si è tradita: “Non fargli trovare il corpo”

“Non gli far trovare il corpo, mi serve l’auto”, sono le parole rivolte da Margareta Buffa all’amico Carmelo Bonetta, quando erano solo sospettati nel caso di Nicoletta Indelicato, la 25enne uccisa a Marsala con 12 coltellate e poi data alle fiamme. L’auto cui si riferisce la Buffa è la Lancia Y a bordo della quale Nicoletta ha fatto il suo ultimo viaggio, all’epoca sotto sequestro dei carabinieri.
A cura di Angela Marino
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"Non gli far trovare il corpo, da qui voglio uscire con la mia auto". Sono le parole di Margareta Buffa a Carmelo Bonetta nella caserma dove attendevano di essere interrogati per l'omicidio di Nicoletta Indelicato, la 25enne uccisa con 12 coltellate e poi data alle fiamme nelle campagne di Marsala lo scorso marzo. Si tratta dell'intercettazione ambientale che ha impresso una svolta alle indagini del delitto avvenuto la notte tra il 16 e il 17 marzo 2019 in contrada Sant'Onofrio, dove, secondo l'accusa, Nicoletta sarebbe stata colta di sorpresa con un coltello dal Bonetta, nascosto nel bagagliaio dell'auto di Margareta Buffa. All'epoca l'auto di Margareta era sotto sequestro. I due sono accusati di omicidio in concorso con le aggravanti della crudeltà, della premeditazione e dei futili motivi.

"Non fargli trovare il corpo, mi serve l'auto"

È il 19 marzo, Nicoletta è scomparsa da tre giorni, quando Buffa e Bonetti, che sono già sospettati, vengono chiamati in caserma per essere ascoltati."Non gli far trovare il corpo, da qui voglio uscire con la mia auto" dice la Buffa al compagno mentre aspettano. "Shh!", fa segno lui intimandole di tacere, evidentemente preoccupato di essere ascoltato."Shh cosa?" – protesta lei – "Si deve calmare la situazione perché io ho la macchina sequestrata. Io devo uscire da qua con la mia macchina e la mia vita, ok?". L'auto è la ‘Lancia Y' a bordo della quale Nicoletta ha fatto il suo ultimo viaggio verso contrada Sant'Onofrio. Di lì a poco, all'alba del 20 marzo, Carmelo Buffa confessa il delitto e conduce gli inquirenti nel luogo in cui hanno abbandonato il corpo della ragazza, un vigneto alla periferia di Marsala.

Margareta Buffa, incastrata da un'intercettazione

L'intercettazione è emersa durante l'udienza davanti ai giudici della Corte d’Assise di Trapani, dove è iniziato il processo a carico della Buffa.Margareta ha sempre sostenuto di essere stata all'oscuro dell'intento omicida del Bonetta, sebbene nel capo d’accusa a suo carico, si sostenga che ‘entrambi' avrebbero accoltellato la vittima. Dopo il delitto, avvenuto dopo la mezzanotte, Margareta Buffa e Carmelo Bonetta si sono cambiati d’abito e sono andati a ballare in un locale di Castelvetrano (Trapani), sempre secondo l'accusa, nell'intento di crearsi un alibi.

La scomparsa di Nicoletta Indelicato

Nicoletta Indelicato è scomparsa la notte del 16 marzo. Non vendendola rientrare i genitori hanno immediatamente sporto denuncia di scomparsa, avendo già presagito – il padre era in procinto di andare in caserma a chiedere aiuto ai carabinieri per le cattive compagnie che circondavano sua figlia – che la ragazza potesse essere in pericolo. Le ricerche sono durate diversi giorni, ma la svolta alle indagini è arrivata con l'interrogatorio di Carmelo Buffa, maestro di balli caraibici di Termini Imerese,  amico della vittima, che alcuni testimoni avevano visto quella sera insieme a lei.

Papà Damiano: "Voglio giustizia"

Le prime indiscrezioni, secondo le quali Nicoletta e Margareta, che si frequentavano, si sarebbero scontrare per un flirt con Carmelo, parlavano di movente della gelosia, ma presto è emerso che i tre sarebbero stati legati da interessi economici. Nicoletta, aveva detto un testimone, veniva usata ‘come bancomat‘ dalla coppia. “Da questo processo mi aspetto giustizia” ha detto Damiano Indelicato al termine dell'udienza a carico della Buffa. Nicoletta si era appena laureata in Scienze della formazione e stava svolgendo il suo primo tirocinio come insegnante.

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